Sorge la Parrocchiale di S. Andrea di Sesto su di un Colle alla sinistra sponda del Torrente Savena fuori di Porta Santo Stefano miglia cinque circa.Sembra che la denominazione si Sesto sia venuta a questo luogo dalla di lui distanza dalla Città, essendochè corrono da Bologna a questo appunto miglia sei Romane, percorrendo l'antica strada che da Bologna guidava a Firenze, la quale aprivasi per le Colline di Jola, di Sesto, di Brento, di Monte Rumici, di Monzone, o Alligrano, e raggiungendo l' Alpe detto Monte Venerio di qui seguiva per Trasasso, Cedrecchia, Monte Fredente, il Bastione e volgendo verso la Mangona e Traversa mettevasi sull' attuale strada di S. Stefano.
Percorrendo pertanto una tal via e movendo dalla Piazza di S. Stefano , contasi appunto la distanza di Sesto da Bologna di miglie sei Romane, miglio minore del Bolognese di passi geometrici 281 e piedi 3, e quindi segnando i Romani ogni miglio cone una Pietra ove era segnato il numero delle Miglia, doveva essere qui indicato: " ad sextum Lapidem " da cui la denominazione di Sesto.
Dal conoscersi poi come qui esistesse un Castello da remoti tempi chiamato di Sesto sotto il Monte detto " Policino ", alle di cui falde correva la sopraindicata Via, ne induce a credere che fosse anche al tempo de' Romani luogo di qualche celebrità, se il punto di distanza dalla Città segnò il nome al Castello.
Ne è a dubitare di sua antichità, poichè nel 1056 nella manomissione della schiava Clariza fatta dalla Contessa Willa, fu tra testimoni Lamberto Foscolo, figlio di Leona da Sesto.
Nella Bolla di ONORIO III emanata nel 1221 in favore dei Canonici della metropolitana di Bologna a conferma delle Chiese e di altri possessi di loro pertinenza, nomavasi ancora la Chiesa di Sesto.
Il Castello però giacque distrutto nel 1275 per opera della fazione dei Lambertazzi che rotta vicino a Faenza l' avversa Fazione de' Geremei ed invaso il Territorio Bolognese, posero a ferro e fuoco molte Castella specialmente parteggianti per la nemica fazione, fra quali fù anche Sesto, che forse più non risorse.
Ebbero culla in questo luogo nomi insigni, e fra i più distinti vuolsi annoverare di special modo il famoso Chiaro da Sesto Professore nelle Scuole di Bologna, che vestì l' abito di S. Domenico nel 1219 e morì a Civitavecchia in odore di Santità nel 1235.
Antichissima è certamente questa Parrocchia trovandosi notata nel Campione della mensa nel 1378 fra quelle che allora dipendevano dal Plebanato di Bologna, nella divisione del Quartiere di porta Procula, nella di cui dipendenza si stette fino al principio del Secolo XVI, passando poi a quella di S. Antonio del Pino sotto del quale era certamente nel 1508 come rilevasi da altro piccolo Campione esistente nell' Archivio di questa Mensa Arcivescovile.
Trovasi pure in Sesto altra Chiesa denominata S. Maria di Mileto, la quale apparteneva pure nel 1378 al Plebanato del Pino, e venne poi con Istrumento a Rogito di Vitale Antonio Maltacheti del 1500 unita perpetuamente all' altra suddetta di S. Andrea; unione che vebbe confermata ancora dall' inallora Cardinale Legato di Bologna.
Ma ad istanza di D. Domenico Secchi o del Secco Rettore della Chiesa di S. Maria di Monte Polo, in oggi unita alla Chiesa di Rasiglio, il Cardinale Vescovo di Bologna Achille Grassi con Bolla il 16 Agosto 1516, unì a questa di Monte Polo la Chiesa di S. Andrea di Sesto coll' altra di Santa Maria di Mileto, ma morto D. Secchi nel 1527 tornò la Chiesa di Sesto nel suo primiero stato.
Come in oggi, spettava anticamente il Giuspatronato di questa Chiesa a' Parrocchiani, od almeno lo spettava dal 1385, poichè nel giorno 7 Dicembre del suddetto anno venne da essi nominato a loro Parroco certo Don Francesco del fu Gerardo.
L' attual Chiesa fu edificata sul finire del Secolo XVII sotto il Rettorato di Don Simone Costa.
E' dessa in volto lunga piedi cinquanta, larga piedi 20 ed ha la fronte volta a ponente.
Ha tre altari, il maggiore de' quali dedicato al Titolare di questa Chiesa S. Andrea Apostolo, rappresenta nella sua Tavola il martirio di detto Santo ed apparisce lavoro di valente pennello.
Delli altri due laterali è l' uno dedicato alla Beata Vergine del Rosario, l' altro a quella del Carmine.
Nel Maggior Altare sotto il Pontificato d' INNOCENZO X il 10 Settembre 1647 fu fondata la Compagnia del SS. Sacramento, nel secondo ossia quello del Rosario in virtù di diploma dato in Roma il 20 Maggio 1647 fu fondata la Compagnia del Rosario, e nel terzo quella del Carmine per Bolla data in Roma il 6 Settembre 1688.
Tre pubblici Oratori esistono nel Circondario di questa Parrocchia.
Il primo dedicato a S. Maria di Mileto, il quale come si disse era già Chiesa Parrocchiale e fu unita a quella di Sesto; ed è proprietà del N. U. Sig, Marchese Virgilio Davis.
Il secondo sacro alla Madonna di Loreto in luogo detto" li Arienti " pervenuto all' Ospitale Azzolini du Bologna per Eredità della benemerita e pia Marchesa Magnani.
Il terzo sotto l' invocazione di Maria Addolorata delli Eredi e successori del Sig. Giacomo Foresti.
Non v' hanno in questa Parrocchia Edifizi rimarchevoli tranne della grandiosa Cartiera che dal luogo ove è situata dicesi di Sesto.
Altro edifizio però nobilissimo vi esistè un tempo, e questo era il Palazzo degli Arienti, immensa e magnifica mole innalzata nel Secolo XV su d' uno delli alti Colli alle sponde di Savena.
Ma questo in oggi non mostra che li maestosi avanzi di una decaduta grandezza, e le sue vaste Sale e Gallerie non servono che a fenili, o granai, o ad usi colonici nelle parti meno devastate.
Confina questa Parrocchia con quella della Pieve del Pino, di Rastignano, di Jola, di Roncrio, di Paderno, di Sabbione, di Musiano, e di Monte Calvo.
La regge l' ottimo Ecclesiastico D. Luigi Lorenzo Pupilli.