Dall'opera della CEI (Chiese delle diocesi italiane)
Denominazione Chiesa di Sant'Ansano di Brento
Ambito culturale (ruolo) architettura moderna (costruzione)
Notizie Storiche
1293 ante - 1944 (preesistenze intero bene)
La chiesa antica di S. Ansano di Brento sorgeva sulla sponda sinistra del Savena, a breve distanza dal torrente, quasi ai piedi di una muraglia d’arenaria detta “balzo del Castello”. Già nominata nel 1293 in un documento dei Padri Serviti ma probabilmente molto più antica, fu ricostruita nel 1487.
Abbandonata dai serviti, come tutte le grancie, nel 1652, fu poi officiata fino alla distruzione, avvenuta durante la seconda guerra mondiale.
1967 (costruzione intero bene)
Nel secondo dopoguerra i signori Casali donarono a Padre Marella i resti di una fattoria perché si servisse di edifici e terreni per alloggiarvi una comunità per giovani.
Nel 1967 sorse su questo terreno la nuova chiesa dedicata a S. Ansano, a circa mezzo chilometro dal “Castellazzo”, ovvero dalle rovine del castello di Brento, ai piedi della cima di Monte Adone, nei pressi dell’antico complesso monastico distrutto.
1985 (rifacimento coperto)
Nel 1985 furono effettuati lavori di ristrutturazione all’interno della chiesa e l’aula fu coperta con l’attuale struttura a capriate lignee.
Descrizione
La chiesa di Sant’Ansano si colloca alle pendici del Monte Adone, a mezza costa, in posizione dominante e all’ingresso della frazione di Brento il cui sviluppo digrada verso il fondovalle del Savena.
L’aula liturgica ha pianta rettangolare con abside poligonale; la struttura in cemento, la copertura lignea, la gestione della luce e delle finestrature caratterizzano una architettura dissimile rispetto agli edifici ecclesiastici dell’area appenninica.
contesto
La chiesa di Sant’Ansano sorge a mezza costa sul versante est del monte Adone, lungo la strada che ne costeggia il perimetro, all’ingresso dell’abitato di Brento, a sud est rispetto alla formazione rocciosa nota come contrafforte pliocenico.
La chiesa, orientata, domina l’abitato che digrada verso la vallata del Savena ma i balzi rocciosi e la vegetazione la precludono alla vista della valle
impianto planivolumetrico
L’aula sorge isolata su un breve piano fra la strada inferiore di Monte Adone e il vicolo superiore. E’ contigua al campanile al quale è collegata mediante una tettoia in lamiera.
Esterno
Si ascende all’ingresso della chiesa mediante una scalinata in pietra affiancata da una rampa pavimentata con pietre di forma irregolare; le due vie terminano in un corsello che precede l’intera facciata e che circonda la chiesa.
L’ingresso all’aula è preceduto da un pronao in travi di legno e copertura in lamiera a fale molto inclinate, la cui profondità corrisponde quasi interamente alla profondità del corsello.
La facciata è a capanna, finita con intonaco e imbiancata a tempera.
Una cornice in leggero aggetto circonda la parte inferiore della facciata la cui parte superiore comprende solo un oculo vetrato in asse con il portone.
Gli spioventi del tetto, dall’inclinazione decisa, sono marcati da un profilo in legno e culminano con una croce.
Il fianco sinistro è caratterizzato da una apertura rettangolare a brevissima distanza dalla facciata e dal volume sporgente della sagrestia contigua alla cappella laterale sinistra.
Anche questo volume, addossato al corpo principale e più basso, è interamente intonacato con la stessa finitura e ampiamente finestrato.
L’abside della chiesa è poligonale e presenta cinque finestre, una per ciascun segmento, decorate con vetrate artistiche.
Il fianco destro, scandito in tre sezioni da paraste, presenta tre ampie finestre rettangolari completate anch’esse da vetrate artistiche.
Pianta
Ad aula, con ampia cappella laterale a sinistra e abside poligonale.
Interni
L’aula di S. Ansano si discosta per l’assetto generale e per i materiali impiegati, dalle forme dell’architettura locale a favore di un richiamo esplicito dell’architettura e dell’arredo ecclesiastico alpino.
La controfacciata è interamente rivestita da un arredo ligneo che si sviluppa intorno alla bussola vetrata centrale; l’arredo comprende il confessionale e altri vani e termina all’altezza dell’oculo vetrato.
L’aula è pavimentata in cotto moderno. Le pareti sono scandite da profili in aggetto che ne suddividono lo sviluppo in tre campate; la superficie è finita, come in esterno, da intonaco inciso a mimare la sagramatura e dipinto a tempera bianca.
Le tre campate così tracciate sono caratterizzate dall’ampia finestratura rettangolare; sul lato sinistro la seconda campata presenta una finestra che in realtà affaccia sulla sagrestia.
La terza campata sinistra è sfondata e si apre sul volume della cappella laterale il cui accesso è in parte schermato da un muretto basso.
L’aula è coperta con travetti e pianelle di legno ed è retta da una struttura a capriate. Il presbiterio è interamente collocato su un rialzo ligneo che in buona parte aggetta nell’aula. Il volume dell’abside si apre oltre la parete di fondo del presbiterio e ne sfonda una parte alzandosi rispetto all’apertura nella cortina muraria; la copertura del coro, a ombrello, in legno, mima e accompagna il disegno poligonale della muratura.
Impianto strutturale
Struttura portante in c.a. Copertura dell’aula a capriate lignee, copertura del volume laterale a leggio, in travi e travetti lignei.
Manto in lamina metallica.
Apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in panche disposte a battaglione con ampio corridoio centrale. Il presbiterio, rialzato su un piano ligneo in buona parte aggettante nel volume dell’aula, comprende l’altare post conciliare in legno, il repositorio in metallo, ornato, poggiante su una base lignea libera collocata a sinistra dell’altare, la sede a cattedra collocata sul fondo dell’abside e un ambone a leggio a cornu epistolae.
La vasca battesimale, in rame baccellato e laccato, è collocata su un piedistallo ligneo accanto alla porta posteriore di accesso all’aula, accanto al presbiterio. Il confessionale si apre nella complessa boiserie di controfacciata.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1967)
Presbiterio arredato in origine secondo le norme post conciliari.