Dall’inserto di AVVENIRE “Bologna sette” un articolo che consigliamo la lettura
DI CHIARA UNGUENDOLI
Oggi alle 17.30 in Cattedrale, l’arcivescovo Matteo Zuppi durante la Messa ordinerà Diaconi nove laici: Emilio Carloni di San Pietro nella Metropolitana; Fabio Castellini di San Lorenzo di Budrio; Biagio Cunsolo di Santa Maria Assunta di Pianoro; Daniele Fumagalli, Arrigo Pallotti e Giacomo Serra di Sammartini; Paolo Guizzardi di San Paolo di Ravone; Ernesto Russo di Penzale; Marcello Russo dei Santi Monica e Agostino. Andrea Martinelli, di San Lazzaro di Savena, sarà ordinato Diacono in San Pietro a Roma da Papa Francesco domenica 23 febbraio nel contesto del Giubileo dei Diaconi. A seguire, alcune riflessioni e pensieri forniti da alcuni degli ordinandi.
Marcello Russo racconta: «Ho aspettato prima di arrivare all’ordinazione perché questa chiamata doveva radicarsi su quella che è la mia principale: essere un buon marito e un buon padre. Mi è stato chiesto di formarmi, di studiare, ma mi è stata data anche la possibilità di confrontarmi con altri che sentivano la mia stessa vocazione. Seppur chiamati allo stesso ministero, ognuno ha una sua specificità ed è chiamato a vivere il diaconato in un modo suo, sempre nell’ottica di servire Cristo nei fratelli e nelle comunità. Un diacono ha la possibilità di fare molto perché condivide la quotidianità di tante famiglie, le stesse preoccupazioni, gioie e speranze. Più che pensare a cosa fare, voglio interrogarmi su che diacono essere; vorrei divenire ciò che ha indicato l’arcivescovo Zuppi: mani, piedi, cuore e mente di Gesù».
Daniele Fumagalli insieme alla moglie vive l’esperienza comunitaria di Sammartini, in parrocchia e all’interno delle Famiglie della Visitazione, come sposi professi. È Lettore, impegnato in varie attività che coinvolgono anche la famiglia. «Con l’ordinazione diaconale e con il sostegno della Parola di Dio mi sentirò ancora più impegnato nella preghiera, nella liturgia e nella carità – spiega – con prossimità a situazioni di malattia, di povertà e di marginalità. Un servizio che sento accompagnato dall’affetto e dalla preghiera dei miei familiari, degli amici, dell’intera comunità di Sammartini». «Questo è un momento cruciale della mia vita, un cambiamento non di poco conto, dallo stato laicale a quello clericale – sottolinea Ernesto Russo – Vivevo da tempo attività come catechista e promotore di gruppi di approfondimento biblico. La chiamata è arrivata dal parroco, ma era il Signore a chiamarmi, con voce inconfondibile e irresistibile che risuonava con forza nell’intimo della mia coscienza ». Conciliare gli studi con il lavoro sembrava uno ostacolo insormontabile, ma «il Signore ha sempre predisposto per la miglior riuscita a fare tutto e bene. Una cosa so con certezza: affidarsi completamente alla Provvidenza del Signore, al suo servizio nella Chiesa e nei fratelli ti assicura una vita piena e felice!».
Fabio Castellini racconta di aver conosciuto Cristo attraverso le persone che gli hanno voluto bene nella fede, vissuta non solo in parrocchia e che gli hanno presentato il Vangelo come una Buona
Notizia. «Il mio cammino di fede, fatto anche di soste e ripensamenti, ha trovato la fedeltà quando ho imparato gradualmente a vivere con protagonismo i racconti della Bibbia immaginandomi nei vari personaggi, usando empatia e raccogliendo gelosamente le emozioni che ne sono scaturite. Realismo, fantasia e un po’ di studio mi hanno aiutato a superare gli ostacoli di una comprensione del testo troppo letterale».
«Sono arrivato a questo momento perché non mi sono mai fermato alla superficie – afferma Biagio Cunsolo – ho cercato in profondità senza mai rimanere curvo sulle mie storie e le mie sconfitte. Il mio “Eccomi” è frutto di una strada percorsa sempre accanto al Signore. Fidandoci di Lui tutte le strade, anche quelle più impervie, diventano giuste. Vivo con immensa gioia questo momento di Grazia; a chi si sente bloccato o non all’altezza dico che quello che conta è aprirsi generosamente alla comprensione e all’aiuto del prossimo, il resto verrà da sé. “Rapportarsi con semplicità, ascolto e accoglienza accorciando distanze e abbattendo steccati” è il mio motto d’amore nei confronti di tutti».
Emilio Carloni ha lavorato in ospedale dove «ho maturato insieme ai malati e ai sofferenti la provvidente misericordia di Dio». Fa parte del servizio liturgico della Cattedrale. «Mi è stato proposto un percorso di accolitato e un incarico di assistente religioso che in me ha fatto maturare il desiderio di annunciare il Vangelo e dedicare tutta la mia vita nell’assistenza a coloro che sono infermi tanto nel corpo come nello spirito». «Cosa penso del diaconato? Un grande dono di Grazia, uno strumento per rendere il mio piccolo servizio sempre più unito a quello di Gesù». «Oggi mi avvicino a questo Regalo nella preghiera di poter vivere nella carità con i lontani, con chi si sente escluso e fuori dal progetto di Dio, che è prima di ogni altra cosa risolutamente Amore – dice Giacomo Serra -. C’è poi questa avventura dell’essere Ministri della Parola che significa leggere, annunciare e vivere il Vangelo, fino a sperare, se Dio vorrà, di esserne sopraffatti e conquistati» . ha collaborato Alessandra Fioni
Da sin. in alto: M. Russo, Serra, Fumagalli, Pallotti, Cunsolo, Guizzardi. Da sin. in basso: E. Russo, Carloni, Martinelli, Castellini