IL CODICE DI CAMALDOLI

Oggi venerdì 21 luglio alle ore 16.00 nel Monastero di Camaldoli, l’Arcivescovo card. Matteo Zuppi interverrà alla prima sessione de “Il Codice di Camaldoli.
Tra mito e storia una vicenda ricolma di futuro a ottant’anni dal convegno del luglio 1943”, con la prolusione “Vocazione di cristiani e coscienza di cittadini: i cattolici e l’Italia” alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nel luglio 1943 alcuni intellettuali cattolici si riuniscono, presso il monastero benedettino di Camaldoli, con l’intento di confrontarsi e riflettere sul Magistero sociale della Chiesa.

I partecipanti, sia laici che religiosi, ritengono necessario cristallizzare i principi fondamentali del pensiero sociale cattolico, in considerazione del delicato momento che il Paese sta attraversando.

A guerra non ancora terminata e nei giorni della destituzione di Benito Mussolini dal Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio 1942, questo gruppo di Cattolici italiani va ben oltre la discussione e l’approfondimento, ridisegnando un modello di ordine sociale che possa affrontate le sfide a guerra finita.

In sei giorni, i partecipanti stilano un programma per la rinascita dell’Italia dalle macerie della guerra e della dittatura.
L’idea che ne scaturisce è quella di un modello di Stato che persegua la giustizia sociale, come concreta espressione del bene comune, nella libertà e nella democrazia, e che quindi intervenga per regolare l’economia di mercato, per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo di ogni persona umana, per rendere sostanziale l’uguaglianza fra i cittadini e per sostenere la famiglia. Il dibattito va ben oltre le indicazioni contenute nel Codice di Malines, affrontando le questioni nuove riguardanti la vita civile, lo Stato, la famiglia, la scuola e i problemi internazionali.

Il Codice di Camaldoli è un condensato di settantasette enunciati che partono dal superamento del corporativismo tra i cattolici, per far emergere quella concezione dell’economia mista, né liberista, né collettivista.

Il Codice di Camaldoli nasce, in definitiva, come una sorta di Carta di principi. Il Codice di Camaldoli, successivamente pubblicato nel 1945, influenza, negli anni successivi, la scrittura della Costituzione e le scelte di politica economica e sociale della Democrazia Cristiana.

Il Codice di Camaldoli affronta le nuove questioni, sociali ed economiche, prepotentemente emerse dopo la fine della guerra, e la ripresa della vita democratica del Paese, in cui i cattolici stanno per assumere crescenti responsabilità di governo.
Tra i diversi principi, quelli più significativi, sono la dignità della persona umana, l’eguaglianza effettiva dei diritti di carattere personale e la solidarietà.
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