Da oggi è in esposizione, nella parrocchia di Rastignano, la bicicletta del Beato Don Giovanni Fornasini, uno dei martiri dell’eccidio di Monte Sole.
La bicicletta che usava per portare i sacramenti ai bisognosi, per andare su e giù per le colline bolognesi a portare conforto e aiuto a chi aveva bisogno, nonché per difendere chi rischiava la vita.
“È stata posta davanti all’altare della Chiesa dei Santi Pietro e Girolamo di Rastignano – racconta il parroco Don Giulio Gallerani- perché è l’emblema della vita e del martirio di don Fornasini, proclamato beato dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, delegato del Papa”.
“Don Fornasini – aveva detto Semeraro – è stato un profeta dell’inclusione, odiato dai banditori della discriminazione.
Curando gli sfollati non smise mai di pregare con la gente.
Soprattutto moltiplicava gli sforzi per evitare ulteriori spargimenti di sangue.
Così, la violenza evitata alle pecorelle ha colpito il pastore, diventando odio alla sua mediazione sacerdotale”.
“Don Giovanni ci trasmette, senza lezioni e paternalismi – ha detto il cardinale Zuppi – entusiasmo e passione e una santità semplice e mite, accogliente, generoso, dolce in tutte le occasioni come deve essere il cristiano.Don Giovanni ci insegna nelle pandemie a restare cristiani, cioè umani, attenti alle sofferenze degl’altri.
Si chiedeva: “Cosa avrebbe fatto Gesù?”.
Ci aiuta a fare quello che Lui avrebbe fatto o detto, perché ogni cosa sottratta all’amore è sottratta alla vita”.
Anche papa Francesco ha ricordato il nuovo beato don Fornasini…“Parroco zelante nella carità, non abbandonò il gregge nel tragico periodo della seconda guerra mondiale, ma lo difese fino all’effusione del sangue.
La sua testimonianza eroica ci aiuti ad affrontare con fortezza le prove della vita”.