Rastignano

Libro che ripercorre l’arte di Goffredo Gaeta

Articolo pubblicato su'Avvenire

Domenica 22 gennaio 2023, in Bologna Sette, l'Avvenire ha pubblicato un articolo su un libro che ripercorre l'opera artistica di Goffredo Faeta, a cura di Gianluigi Pagani.
Tale opera verrà presentata in un incontro presso la Parrocchia di Rastignano nel pomeriggio del 19 Febbraio, alle ore 17,00.
Per una maggiore comodità nella lettura dell'articolo, come si vede dall'immagine, è riportato qui sotto il testo integrale dell'articolo pubblicato..

GOFFREDO GAETA

“Goffredo Gaeta, arte sacra a Bologna Rastignano”.
Questo il titolo del nuovo libro di Emanuele Gaudenzi, edito da Artemide, dedicato alla figura del noto artista faentino, autore delle vetrate e del nuovo bassorilievo dedicato ai Martiri del XX Secolo, presenti nella chiesa di San Pietro di Rastignano.
Gaeta è stato un’artista internazionale che fin dagli anni '70 e '80 ha messo a punto una tecnica personalissima per la realizzazione di vetrate d'arte montate su vetro antisfondamento, e quindi realizzabili su grandi superfici.

Questo volume, che verrà distribuito nelle più importanti librerie d’arte italiane, descrive tutte le opere realizzate da Gaeta a Rastignano dal 2008 al 2021, dalle vetrate istoriate alle opere in marzo e bronzo, dal mosaico alla pittura e ceramica.
Un ricco ed articolato complesso tematico ed iconografico, denso di significati teologici, con la rappresentazione di numerosi episodi biblici, oltre alle immagini dei santi titolari e di quelli della tradizione felsinea.
"Mi ha sempre colpito il profilo internazionale dell’artista e la sua specializzazione nella fusione, dove Gaeta ha realizzato opere significative, soprattutto nell’arte sacra - dice don Giulio Gallerani - come ad esempio il calice fuso in argento e oro raffigurante le tre virtù teologali, ora al Museo del Tesoro della Diocesi di Rimini"

Gaeta è scomparso recentemente, pochi mesi dopo aver completato il nostro ultimo bassorilievo, e noi lo ricordiamo sempre nelle nostre preghiere".
Il volume presenta innanzi tutto la chiesa di San Pietro di Rastignano, dalla posa della prima pietra nel 2007 fino ad oggi.
L’edificio, fortemente voluto dal parroco di allora don Severino Stagni, è stato realizzato su disegno dell’architetto Renato Sabbi.
La chiesa è stata poi consacrata nel 2009, ricevendo la solenne benedizione il 6 febbraio 2011 dall’arcivescovo di Bologna cardinal Carlo Caffarra.
Il libro di oltre 128 pagine continua poi con la descrizione di tutte le opere d’arte collocate all’interno, con anche la pubblicazione dei primi bozzetti di lavoro dell’artista, dal portale esterno di San Pietro pescatore sulle rive del Lago di Tiberiade, fino all’elemento decorativo attorno al tabernacolo a forma sferica in bronzo dorato.

Poi abbiamo un’ampia parte del volume dedicato alle vetrate, dal ciclo dedicato a San Pietro sui lati nord e sud, fino all’Annunciazione e alla Presentazione al tempio.
 “L’autore del volume è lo scrittore Emanuele Gaudenzi – racconta don Giulio – dottore in Conservazione dei Beni Culturali, studioso d’arte ed esperto di antiquariato, già autore di diversi volumi dedicati alla ceramica italiana, alle arti decorative ed alle opere di Gaeta”.

Le fotografie del volume dedicate alle vetrate sono veramente molto belle, dalla Trasfigurazione nel rosone laterale, alla Crocifissione dove le parti murarie della chiesa diventano il legno della croce di Cristo.
Vi sono poi due vetrate dedicate anche alla Valle del Savena, stretta tra il fiume e le colline, tinte di rosso dal sangue dei soldati e dei civili caduti durante la Seconda guerra mondiale.

Ancora più bella, soprattutto perché spesso il sole crea effetti luminosi stupendi, le vetrate della Creazione sopra il Battistero, con gli occhi azzurri di Gesù che ti guardano diritto nell’animo.
Il libro è completato da numerose schede con misure, descrizione e materiali, e da una parte finale dedicata alla vita ed alle opere di Goffredo Gaeta fra “…sentimento e vocazione – conclude don Giulio – che sono le sue peculiarità, ovvero il saper operare nella massima fedeltà dei testi sacri, oltre che nel rispetto delle esigenze della committenza con un’originalità ed una naturalezza sempre nuove”.
Gianluigi Pagani