Meditazione del 18 Settembre 2024

Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli”
 (Lc 7, 31-35)
“La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.”
(1Cor 12,31-13,13)

La Sapienza di Dio viene riconosciuta da tutti i suoi…Figli!

Gesù, nel Vangelo, dice proprio “figli”, ed è ancora di più che “discepoli”.
“Figlio” non è tanto chi ascolta o capisce, ma chi rinasce dall’incontro con Dio, chi ha lo stesso DNA, la stessa vita che scorre in lui -chi ogni mattina, a Messa, leggendo il Vangelo del giorno, riceve vita e rinasce, ricomincia una nuova vita.

Diventare figli è l’unico modo per riconoscere Dio, e conoscerlo davvero, sennò non va mai bene nulla.

E cosa riconosci, di Dio?
L’amore che non vuole avere confini: questo è l’amore che rimane per sempre, che ritroveremo anche in Paradiso, un amore che non separa, non divide, ma abbraccia- tutto crede, tutto spera, tutto scusa, tutto sopporta, tutto e tutti vuole salvare!

Questo è Dio, questo è l’Amore che lo Spirito Santo accende in noi.

Gesù, Maria Giuseppe vi amo.
Salvate anime!

(D.G)