“Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto”.(Gv 15, 1-8)
“Il Padre mio è l’agricoltore.
Io sono la vite” e noi siamo i tralci.
Cosa fa il Padre?
Taglia.
Taglia i tralci che non portano frutto.
E non basta essere vivi: dobbiamo portare frutto.
Ma taglia anche quelli che portano frutto, cioè li pota, perché portino più frutto.
Insomma, ha sempre le forbici in mano, questo Padre.
Quali sono le sue forbici?
È la Sua Parola.
La Parola di Dio taglia: taglia via il male, quello che non porta frutto, perché non rubi spazio, terreno, perché è bene che ciò che è già secco vada via, ma taglia anche e mette alla prova il bene, perché si rafforzi, perché porti più frutto, come appunto un ramo potato.
Ecco: lasciamo che questa Parola ogni mattina ci tagli dentro, separi il bene dal male e rafforzi il bene che è in noi.
Lasciamoci aprire, ferire -nel senso di farci aprire da questa Parola-, perché possa uscire ancora più frutto dal nostro cuore.
Gesù, Maria, Giuseppe vi amo,
salvate anime!
(D.G)