Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.
Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo:«Tu sei sacerdote per sempre,secondo l’ordine di Melchìsedek»
(Eb 5, 1-6)
La bella notizia di oggi è che il Padre chiama Gesù figlio e sacerdote; quindi, il Padre ascolta la preghiera di suo Figlio, che è anche sacerdote dell’umanità.
Tutte le nostre preghiere, tutte le nostre grida nelle difficoltà, nelle prove, non sono nostre: Cristo le ha prese e le ha fatte sue.
Nella Santa Messa, tutte le nostre preghiere, anche quelle inespresse, inconsapevoli, che il mondo grida nelle sue difficoltà, nelle sue croci, Cristo le fa sue e le porta al Padre -ed il Padre non ce la fa a non ascoltare questo sacerdote che è Cristo, perché è il suo Figlio, perché è unito a Lui.
Sappiamo che le nostre grida, le nostre preghiere, quando ci rivolgiamo a Dio, in Cristo, sono sempre ascoltate, e ci fidiamo, perché dopo le nubi e sopra le nubi splende sempre il sole.
Gesù Maria Giuseppe vi amo,
salvate anime!
(D.G)