Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.(…).Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
(Lc 13, 22-30)
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta”, e poi dentro la casa ci si siede a mensa e c’è il banchetto nuziale: questo è il Regno dei Cieli.
È un entrare, quindi: non è un stare a distanza ma un immergersi, un vivere la gioia dell’amore.
La porta stretta è Cristo, la sua croce è il corpo di Cristo, l’Eucaristia.
Bisogna vivere ogni relazione tra genitori e figli, figli e genitori, padroni e schiavi- che vuol dire datore di lavoro e lavoratore- in Cristo, come Cristo, pensando di fare il bene, che l’altro è Cristo.
Tutto quanto deve essere ricondotto a Cristo.
Entrare nel mistero di Cristo, fare quello che farebbe Gesù al mio posto e fare tutto per Lui: allora entriamo in questa porta stretta e entreremo nella gioia eterna del Paradiso.
Gesù, Maria Giuseppe, vi amo.
Salvate anime!
(D.G)