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Per rivivere ogni giorno il miracolo della salvezza che passa attraverso la nostra vita, oggi ricordiamo un anno dalla Decennale Eucaristica del 2 giugno 2024.

Inauguriamo ufficialmente la lapide della Decennale Eucaristica e le due terracotte con il logo e la preghiera, create dall'artista Laura Pergola.

Inoltre distribuiamo gratuitamente una pubblicazione con i testi e le foto della Decennale Eucaristica dell'anno scorso.

Benedizione della lapide e delle terracotte commemorative al termine della Santa Messa di oggi 2 giugno alle ore 18,30.

Appuntamento a domenica 22 giugno ore 10,00 per la Processione del Corpus Domini per le vie di Rastignano.

Don Giulio


LINK PER VISIONARE O SCARICARE IL LIBRO IN FORMATO PDF.


 


(Dall’inserto di “Bologna Sette” del quotidiano nazionale “AVVENIRE”)

Oggi pomeriggio e domani 2 giugno, si svolgerà alla parrocchia di Rastignano il «Torneo dei Santi 2025», organizzato dalla società sportiva San Girolamo calcio.

Nel nuovo campo in erba sintetica, si affronteranno le squadre dei calciatori nati dal 2008 al 2017, oltre al vincente squadrone delle «Girls».

Durante tutta la giornata lo stand gastronomico cucinerà crescentine e carne alla griglia. 

Oggi alle 17.30 vi sarà l’inaugurazione ufficiale del nuovo manto erboso, con la benedizione di don Massimo Vacchetti direttore dell’Ufficio diocesano Pastorale dello sport.

«Lo sport e la preghiera sono le risposte concrete all’angoscia dei giovani – afferma il parroco don Giulio Gallerani -: lo sport, con le sue regole educative e con il suo stare insieme; la preghiera che è stare fra di noi e con Dio. 

Pregando impariamo l’atteggiamento che dobbiamo avere verso il prossimo, ossia amare Dio per amare gli altri. È lì che attingiamo la forza ed anche lo stile per ascoltare, guardare e dare la vita per Dio

L’onda della notizia della prossima festa di Rastitown continua a dilagare.

Oggi un articolo sul quotidiano locale “Il Resto del Carlino.”

 

Conferenza stampa di Rastitown, la grande festa del paese di Rastignano che si svolgerà il 18 maggio.
PRESENTI il sindaco di Pianoro Luca Vecchiettini già pronto per la grande sfida calcistica di questa sera,
Silvia Ferraro de Le Botteghe di Rastignano Ascom,
don Giulio Gallerani parroco di Rastignano e moderatore Zona Pastorale 50,
e Federica Maranesi presidente dell'associazione Amici di Tamara e Davide,
e con Giancarlo Tonelli Ascom Bologna
.

Le foto scattate, dell’importante evento,  potrete  visionarle al presente LINK

Dichiarazione di Silvia Ferraro,

responsabile Ascom di Rastignano

Una festa di comunità, per la comunità.
All’insegna dello shopping, del buon cibo e del divertimento, per grandi e piccini.
È questa la ricetta di “Rastitown in festa”, che ritorna con la settima edizione venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 maggio prossimi.
Patrocinata tra gli altri dal Comune di Pianoro, da Confcommercio Ascom Bologna e da BCC Felsinea, la festa è da sempre il frutto del Iavoro di squadra delle realtà economiche, sociale e culturali di Rastignano.
A partire dal Comitato “Le Botteghe di Rastignano”, che riunisce le attività imprenditoriali locali: commercio, ristorazione e servizi, tutti uniti per valorizzare l’economia locale, promuovere il territorio e trasformare la frazione in comunità.

Ma l’evento, come già detto, si avvale del contributo decisivo di una pluralità di soggetti: dalla parrocchia SS. Pietro e Girolamo di Rastignano all’associazione “Amici di Tamara e Davide”, dalla Pro Loco di Pianoro al Comitato dei genitori “Yes We School”, soltanto per citarne alcuni.
La festa, che prenderà il via con due iniziative singole il venerdì (l’appuntamento è per le ore 17 con Bimbimbici)
e il sabato (con la Festa del baratto, dalle ore 15 in parrocchia)
entrerà nel vivo domenica 18 maggio, come da tradizione oramai consolidata, con una giornata tra i gazebo dei commercianti e delle associazioni (e tanta musica) nel Parco di Villa Pini.
Si parte alle 12,30 col pranzo al parco, a cura delle botteghe alimentari del territorio, della Pro Loco di Pianoro e di “Yes We School”;

Si prosegue con una bella iniezione di ottima musica by “The Ismé Ensamble”, Dj Ghini e, dalle 20,30, “Ze Tafans”; ma ci sarà spazio anche per premiare i “Rastignanesi dell’anno”, godersi tante risate col cabaret del “Duo Torri” e farsi sorprendere dai premi offerti dai commercianti.

Per l’intera giornata, inoltre, sarà dato ampio spazio al divertimento dei più piccoli tra gonfiabili, maxi bolle di sapone, truccabimbi, i pony del Ranch El Paso, crescentine e crepes per tutti.
Insomma, una tre giorni che si conferma densa di appuntamenti adatti a ogni età e che, come ogni anno, punta a rendere ancora più vivace, attrattiva, coesa e inclusiva la comunità di Rastignano.

Comunicato stampa:

Sono anni che organizziamo questo Evento tutti insieme, oggi siamo alla settima edizione perchè abbiamo la consapevolezza di vivere questo luogo Pianoro, di cui Rastignano è la sua propensione  anzi l’aggancio verso la città,  sospeso fra Bologna ed i monti, fra leggende e storia, anche se purtroppo della storia di questo meraviglioso luogo poco ci è rimasto, e questa consapevolezza ci porta a difendere con le unghie e con i denti ogni angolo del suo territorio.

Siamo noi cittadini, che amiamo questo luogo, e che siamo consapevoli di vivere una comunità coesa fatta di residenti, commercianti, parrocchia, associazioni di volontariato, che presidiamo il territorio, che è il nostro bene comune, con i suoi percorsi, le sue prime colline, il suo fiume e il suo verde che ci affascina.

Siamo noi, tutti insieme, la forza di questa frazione, e questa forza determina una sana vita del luogo.

Siamo noi che ci premuriamo di renderlo vivibile con le feste e gli eventi, per noi e per il futuro dei nostri figli, perché amiamo  Rastignano dove  ci viviamo e ci lavoriamo.

Amare il proprio luogo e tutelarlo vuol dire essere cittadini attivi; vuol dire mettere a disposizione i propri saperi, la propria specificità.

E partendo  dal luogo parliamo dell’argomento che ci sta a cuore, il commercio, perché vorremmo ricordare a noi tutti che le città e paesi sono nati dal commercio, nel corso della storia le genti hanno dato l’avvio ai mercati semplicemente agli incroci delle strade e in generale lungo i fiumi.

Sono stati i commercianti e gli artigiani a costruire i paesi e le città, e questi non sono altro che luoghi di nascita degli scambi delle culture e delle merci.

Da sempre sosteniamo che le botteghe sono parte integrante del tessuto urbano, un collante per la comunità e quindi un insostituibile presidio del territorio, che svolge una funzione sociale utile ed anzi determinante per una sana vita dei luoghi in cui opera e che va aiutato a svolgere questa funzione.

Purtroppo la situazione che si è venuta a creare dal marzo 2020 con la totale chiusura delle attività di vicinato e successivamente  con le notevoli restrizioni che hanno portato ad un apri/chiudi continuo, se da un lato hanno frenato seppure parzialmente il proliferare del virus, dall’altro hanno messo letteralmente in ginocchio la piccola impresa commerciale del territorio che da sola e con scarsi sostegni ha dovuto fronteggiare la crisi più devastante del dopoguerra.

E ora con i venti di guerra,  l’e.commerce che si espande a vista d’occhio la crisi sta mordendo ancora di più.

Da questa consapevolezza è scaturita la necessità di essere operativi, di cercare momenti di aggregazione possibile non solo tra di noi, botteghe di vicinato, ma di rafforzare ancora di più il dialogo con le varie Associazioni di Volontariato presenti sul territorio e con l’Amministrazione Comunale di questo paese, che può e deve intervenire a favore del nostro settore, aiutando, pubblicizzando e sostenendo assieme a noi tutte le iniziative possibili per incrementare la disponibilità dei cittadini del territorio a spendere nelle botteghe sotto casa.

 Ne va non solo della nostra sopravvivenza ma anche di quella del paese che senza di noi sarebbe un luogo spento, insicuro senz’anima né storia.

E chi ci amministra credo abbia la consapevolezza che senza l’ascolto di noi cittadini il paese può subire un danno che riguarda l’intero contesto urbano.

Perché, come ho detto prima,  un luogo bello, fruibile e accogliente favorisce l’aggregazione, la solidarietà e lo scambio delle merci, delle idee e delle emozioni.

La forza del Commercio di vicinato è questa, che non trova paragoni né sostituti in nessun e.commerce, perché la sicurezza, la socialità  e la tutela dei luoghi del vivere  non si acquistano sul Web , né si moltiplicano con i like.

E che soprattutto noi sappiamo che da soli non si va da nessuna parte, che occorre fare rete in tutti i sensi, con le Associazioni di Volontariato, La Parrocchia, la Scuola, perché  solo presidiando e tutelando  il territorio,   solo facendo condivisione e comunità  potremmo permettere a questo luogo di  continuare a vivere inventandosi il futuro, dove ciascuno abbia la possibilità di  vivere la sua favola personale.


I giovani della parrocchia di Rastignano accompagneranno gli ex detenuti di Padre Marcello, cappellano alla Dozza, lungo alcune tappe della Via Mater Dei.

Il cammino diventerà motivo di riflessione della propria vita, anche per ritornare sulla "retta Via"... Mater Dei.

Questa è un percorso di circa 157 km che si sviluppa in sette tappe su crinali di media montagna e che collega la città di Bologna a nove comuni dell’Appennino Bolognese: Pianoro, Monterenzio, Loiano, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli, Camugnano, Grizzana Morandi, Vergato e al Comune di Firenzuola, in territorio toscano.

"Dalla Città, con le sue mura e i monumenti medioevali tanto famosi nel mondo piano piano, camminando e sudando - racconta don Giulio Gallerani, parroco di Rastignano, prima tappa del percorso - potrete ritrovare quel contatto naturale con la terra, il vento, il sole, la pioggia che sono gli elementi casuali ma imprescindibili di un vero cammino.

Passo dopo passo, arrivati all’ultimo santuario, una volta ritornati alla Città, qualsiasi Città abitiate, tutto avrà un volto nuovo, perché saranno i vostri sguardi ad essere nuovi"

SULLA "RETTA" VIA MATER DEI
11 Maggio 2025
I giovani della parrocchia di Rastignano stanno accompagnando un gruppo di ex detenuti di Padre Marcello, cappellano alla Dozza, lungo le tappe della Via Mater Dei.
Il cammino diventerà motivo di riflessione della propria vita, anche per ritornare sulla "retta Via"... Mater Dei.
Nelle foto la seconda tappa da Rastignano, fino all'Altare Materpacis di Montecalvo, dove è stata celebrata la Messa, e poi lungo il crinale, nella Val di Zena, fino a Casa Karol al Santuario della Madonna del Monte delle Formiche.
La Via Mater Dei è un percorso di circa 157 km che si sviluppa in sette tappe su crinali di media montagna e che collega la città di Bologna a nove comuni dell’Appennino Bolognese: Pianoro, Monterenzio, Loiano, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli, Camugnano, Grizzana Morandi, Vergato e al Comune di Firenzuola, in territorio toscano.
"Dalla Città, con le sue mura e i monumenti medioevali tanto famosi nel mondo piano piano, camminando e sudando - racconta don Giulio Gallerani, parroco di Rastignano, prima tappa del percorso - potrete ritrovare quel contatto naturale con la terra, il vento, il sole, la pioggia che sono gli elementi casuali ma imprescindibili di un vero cammino.
Passo dopo passo, arrivati all’ultimo santuario, una volta ritornati alla Città, qualsiasi Città abitiate, tutto avrà un volto nuovo, perché saranno i vostri sguardi ad essere nuovi".
DALLA DOZZA ALLA VIA MATER DEI - Terzo giorno
Continua la Via Mater Dei per un gruppo di detenuti della Dozza, che, in questi giorni, stanno percorrendo il cammino trekking dei santuari della Diocesi di Bologna, accompagnati dai ragazzi della Walking Valley di Rastignano e da don Marcello Mattè, Padre Dehoniano, Cappellano del carcere bolognese.
Con loro anche monsignor Stefano Ottani Vicario della Diocesi di Bologna.
Questo evento vuole ricordare a tutti noi i tanti uomini e donne che "attendono" una rinascita, una guarigione, ed una liberazione.
Quarto Giorno:

VIA MATER DEI CON I DETENUTI

Continua il trekking dei giovani della parrocchia di Rastignano insieme agli ex carcerati della Dozza, lungo la Via Mater Dei alla scoperta delle bellezze dell'Appennino bolognese e dei santuari della Diocesi.

"Diceva Victor Hugo 'Colui che apre la porta di una scuola, chiude una prigione' - racconta uno dei volontari che accompagna la comitiva di camminatori - stando insieme a queste meravigliose persone abbiamo capito che a loro è mancato qualcosa che li ha condotti poi sulla cattiva strada. Oggi sono persone veramente in gamba che hanno capito l'errore e cercano di recuperare il tempo perduto anche aiutando gli altri".

PELLEGRINI DI SPERANZA SULLA VIA MATER DEI.

ABBIAMO CHIESTO A PADRE MARCELLO, CAPPELLANO DELLA DOZZA, QUAL È IL SIGNIFICATO DI QUESTO PELLEGRINAGGIO CON EX CARCERATI, LUNGO LA VIA MATER DEI.

"Quando ha cominciato a prendere forma l’idea di un pellegrinaggio giubilare, al quale prendessero parte alcune persone detenute, avevo in mente principalmente due significati.

1) L’esperienza della reclusione può incoraggiare esiti opposti: può spegnere ogni speranza, tentazione dantesca che ti sorprende già all’ingresso di questo luogo disperante; può spingerti a rinunciare a coltivare aspettative di futuro per risparmiarti il peso della delusione; può alimentare la rassegnazione e la disillusione nel vedere tanti che escono e poi rientrano o nel dubitare che serva a qualcosa mostrarsi “compliante” di fronte alle proposte rieducative del carcere perché dopo tanto tempo e tanta fatica sembra non cambiare niente per te. Oppure può spingerti ad aggrapparti ad ogni speranza, anche la più tenue, come ogni piccola bolla d’aria per chi sta per annegare. Il carcere ti fa diplomare in attesa e speranza, se lo sai affrontare con lo spirito adeguato.

Accettare l’invito a farsi pellegrini di speranza nel giubileo dell’anno santo vuole rispondere a questo bisogno di speranza, sapendo che la risposta è laboriosa, è un cammino con le sue salite e le discese, ma promette una meta. Nella convinzione che camminando insieme il cammino è più accettabile e il suo esito più incoraggiante.

2) Abbiamo proposto la Via Mater Dei non solo per invocare al nostro fianco la Madre della speranza, Santa Maria del cammino, come cantiamo spesso, ma soprattutto perché pregare Maria Madre di Dio e percorrere con lei il nostro cammino di fede e di speranza significa per noi conoscerla anche come Madre nostra. E questo ci aiuta ad alimentare in noi la consapevolezza della nostra dignità di figli.

L’esperienza del carcere può essere molto umiliante. Talvolta sembra che tutto congiuri nel voler farti credere che non vali niente, che non meriti niente, che non hai diritto a niente. Invocare Maria Madre di Dio significa per noi chiedere che sia nostra “avvocata” nel custodire la nostra dignità, perché nessuna esperienza, per quanto deprimente se non disumana, spenga in noi il senso della nostra realtà di figli di Dio.

Ci è stato di grande conforto avere come nostro compagno di viaggio il vicario don Stefano Ottani perché grazie a lui abbiamo sentito vicino anche il nostro vescovo. E la sollecitudine commovente che abbiamo trovato presso le comunità e i loro pastori, che ci hanno ospitato con grande cordialità e generosità. Tiene viva in noi la speranza sapere di poter contare su una sollecitudine tanto mariana e cristiana"

 

QUINTO GIORNO
Si sta concludendo la Via Mater Dei, percorsa dai ragazzi della parrocchia di Rastignano insieme ai carcerati ed a Padre Marcello, cappellano della Dozza.

PERCORSO GIUBILARE

Programma dettagliato per partecipare al percorso della “Mater Dei”,
completo di tutte le info sulla locandina allegata

CIAO LINO CARIANI

"Vogliamo ricordare il nostro amico Lino - ha detto don Giulio durante l'omelia odierna, in occasione del funerale di Lino Cariani - mi ha sempre colpito il suo desiderio di non mancare all'appuntamento domenicale, perché il Signore era la sua vita e la sua gioia.
Le letture del giorno ci raccontano proprio questa sua gioia di vivere nel Signore.

 

Nel Signore c'è la gioia perché in Cristo c'è tutto, anche nella sofferenza degli ultimi anni. Il nostro Signore ci prende e ci dà tutto, anche se stesso. La fede va donata senza paura e senza vergognarsi, come faceva lui, in mille modi, tra parrocchia, vita, sport, lavoro ed amici. Lui raccontava la bellezza della fede.
Lino viveva la vita fino in fondo.
Adesso vive in cielo con le persone che ha sempre amato.
Tutto il bene fatto per gli altri torna sempre indietro.
Da lassù continua a guardare la nostra parrocchia e ad aiutarci".

CIAO LINO !
Lino, carissimo amico mio, sei nel mio cuore e nei miei ricordi più belli.
Arrivai dal mio paesello, fresco di matrimonio, in questa nuova realtà, dove per prima cosa ho incontrato ed ho conosciuto un gruppo di giovanissimi che mi ha aiutato ad inserirmi in questa nuova realtà.

Qui, grazie a nostro Signore, ho incontrato te, mio primo vero amico, che mi hai aiutato ad inserirmi nella parrocchia e che, insieme, mi ha portato a vivere con l’amore del Signore, una bellissima amicizia.

Con te ho gioito, riso, scherzato e anche sofferto insieme, per la perdita della tua amatissima Renata ed ora siete uniti lassù nel cielo.
Sempre uniti sia nella parrocchia che nel Teatro del Piccolissimo, animati dalla più bella sentita vera amicizia, grazie.
Ora sei lì tra le braccia del Signore, prega per noi. Ciao Lino
(Silvano Fanti)
CIAO LINO .
CARO LINO, LA COMPAGNIA TEATRALE DEL PICCOLISSIMO DI RASTIGNANO, TI SALUTA E TI RENDE OMAGGIO,
MA SOPRATTUTTO TI RINGRAZIA. TU SEI STATO IL FONDATORE, INSIEME A EMILIO, DI QUESTA COMPAGNIA: SEI IL PAPA’ DI QUESTA COMPAGNIA.

COME AMAVI RICORDARE, ERA NATA NEGLI ANNI’70 ALL’OMBRA DEL CAMPANILE DELLA CHIESA DI RASTIGNANO.
E IN QUEL TEATRINO CHE ERA PROPRIO QUI, DI FIANCO ALLA VECCHIA CHIESA, HA MOSSO I PRIMI PASSI:

"Aqua e Ciàcher Al Nostèr Prosùm El Fnèster Davànti Anca nò L’Espusiziàn I Pisunènt"

DEL COMMEDIOGRAFO BOLOGNESE ALFREDO TESTONI…. IL TUO PREFERITO, E TANTO ALTRO PER DIVERTIRSI E FAR DIVERTIRE.
CON LA TUA GUIDA IL PICCOLISSIMO E’ CONOSCIUTO E APPREZZATO IN TUTTO IL TERRITORIO E OLTRE.
LA STORIA E’ CONTINUATA E CONTINUERA’ SENZA DI TE MA ANCHE PER TE, RESTERAI PER SEMPRE L’ANIMA DEL PICCOLISSIMO.
CIAO LINO E GRAZIE!!!
SANDRA SARTI
Ciao LINO CARIANI  !
Lino era diverso dagli altri, aveva dentro di sé una gioia di vivere, di fare, di scherzare, di impegnarsi sempre a favore degli altri.
Ha fatto tanto per questa parrocchia ed è stato tanto importante per questa comunità di Rastignano e di Pianoro.
Questa sua gioia di vivere non era superficialità o spensieratezza fine a sé stessa, ma era una gioia di vivere che nasceva dal suo amore per Cristo.
Lui amava la Chiesa e Gesù e questo lo portava ad amare la famiglia (mi ha sempre colpito che tornava a casa ogni giorno a pranzo per mangiare).
Poi insieme amava gli altri, non solo gli amici ma anche le persone affianco a lui.
Quante cose ha fatto per il territorio dalla sua esperienza politica, al Teatro, alla parrocchia, allo sport con lo Sparviero e con la corsa Rastignano Paderno Rastignano, prima edizione nel 1974 con oltre mille partecipanti
(dedicheremo a Lino un capitolo nel quinto libro dedicato allo Sport a Rastignano).
Oltre alla famiglia e agli altri, amava fare gli scherzi - non li posso raccontare tutti perché alcune persone sono ancora in vita e non sanno che lo scherzo lo aveva fatto Lino e non sarò certo io a fare la spia.
Nell'ultimo anno siamo andati a trovarlo in casa di riposo... non era più lui... la malattia lo stava piano piano spegnendo ma quando Stefano Galli gli ha detto "ti ricordi quando facevamo gli spettacoli assieme" e io gli abbiamo detto "trota trota", ci ha guardato ed ha detto con uno splendido sorriso ed ha recitato "Trota, trota Pier Balota tri furmai e na ricota, un piatlin ad taiadlin per impinir i mi budlin!".
In quel momento ho avuto la consapevolezza che la sua immensa gioia di vivere era superiore alla sua tremenda malattia... ha vinto lui e la sua gioia di vivere...
(Gianluigi Pagani)
Caro Lino,
su di te ci sarebbe da scrivere un libro.
Per noi che ti abbiamo conosciuto, per la nostra generazione che frequentava la parrocchia, sei stato una guida per il tuo impegno religioso, politico, sportivo, sociale e per il senso della famiglia tradizionale.
Istrione per natura, artista mancato, fondatore del Piccolissimo nel teatro realizzato nel salone delle feste della vecchia chiesa. Era il nostro luogo di ritrovo, concessoci da don Giorgio.
Allergico alla scuola, occupavi più tempo a studiare teatro con i fratelli Santanastaso, due comici poi diventati famosi, piuttosto che a studiare.
L'amore per Renata nato all'ombra del vecchio campanile con papà Monti che ti rincorreva... poi il matrimonio allietato dai figli Giovanna, Gabriele e Riccardo.
Poi l'impegno politico per l’allora sparuto gruppo della Democrazia Cristiana con il dottor Bagnoli e con la mia mamma. Lino da allora poco è cambiato ed è rimasta solo la fede.
Poi l'impegno con don Giorgio prima e Don Severino poi, con l'organizzazione di avvenimenti religiosi e sportivi come lo Sparviero Calcio.
Precursore della Walking Valley con il percorso più famoso del giro di Rastignano, 11 km via Paderno e Jola.
Ti ricordi per quanti anni, insieme a Emilio Persiani, noi tre abbiamo camminato verso San Luca l'8 dicembre.
Poi mi avete lasciato solo, finché non è arrivato Don Giulio nel 2017.
Ricordi le nostre giornate serate estive trascorse per anni presso casa Biavati quando Valverde era un oasi verde.
Ricordi le nostre corse dietro l'ultimo bus per Bologna che si fermava ad aspettarci e noi continuavamo la corsa.
Ricordi quando Suero, nonno di Renata, passava in chiesa a raccogliere le offerte e si fermava davanti a te che ti frugavi nelle tasche per poi tirar fuori il fazzoletto per soffiarti il naso.
Questo ed altro ti venivano normali.
Concludo... ora dove sei non vi sarà più notte, perché sei nella luce del Signore seconda la nostra fede.
Sei l'uomo nuovo e sono sicuro che stai preparando la tua esibizione più importante e che riceverai gli applausi da un pubblico di anime fra le quali voglio pensare anche a Renata.
Grazie di tutto e resterai sempre nei cuori di chi ti ha conosciuto in particolare della mia generazione.
(Alessandro Gualtieri)