(Dall’inserto domenicale “Bologna Sette” del Quotidiano “AVVENIRE”)
Ancora una volta, nel pomeriggio di lunedì 5 maggio, il parco di Villa Pallavicini si è colorato di felicità, di gioco, di speranza.
Anche quest’anno i Doposcuola presenti sul nostro territorio diocesano si sono incontrati per un momento di festa comunitaria.
Nutrito il gruppo delle Parrocchie di Pianoro che hanno partecipato a questo momento di festa.
Oltre 600 ragazzi provenienti da 26 realtà sparse in tutta la diocesi, hanno condiviso momenti di gioco, di attività e di riflessione, per celebrare insieme l’anno scolastico che sta volgendo al termine.
Pranzo veloce, appena usciti da scuola, per salire su un pullman in direzione Bologna.
Le magliette le abbiamo, disegnate e colorate una ad una a mano, tutte uguali e allo stesso tempo tutte diverse; un po’ come siamo effettivamente noi.
Ciascuno con il nome ben stampato sulla schiena, il proprio numero, i propri colori, ma sul davanti il nostro motto: «Pensare fuori dagli schemi, per diventare adulti non banali».
L’invito del nostro arcivescovo (assente per impegni in Vaticano e rappresentato dal vicario generale monsignor Giovanni Silvagni) ad essere «Una casa di pace, di relazione e di Spirito» si è incarnato nelle attività che nelle settimane scorse si sono svolte nelle nostre aule e, allo stesso modo in quelle di tante strutture presenti un po’ ovunque sul nostro territorio diocesano: compiti, studio, laboratori di lingue, ma non solo.
Ogni giorno è diventato per noi e per i nostri ragazzi stimolo per confrontarsi e mettersi in gioco scambiando idee e proposte, dal bullismo al rapporto con il cibo passando per la musica italiana del Festival di Sanremo.
E questo incontro è diventato come sempre un vero e proprio abbraccio collettivo.
«Organizziamo la Festa dei Doposcuola ormai da cinque anni, riunendo i Doposcuola della diocesi – ricorda Silvia Cocchi, incaricata diocesana per la Pastorale scolastica -.
Un luogo di integrazione e inclusione meraviglioso, che permette a bambini e ragazzi di condividere non solo l’aiuto allo studio e l’apprendimento dell’italiano, ma anche la dimensione relazionale che oggi è testimoniata ».
«Sono passati 70 anni da quando il cardinal Lercaro assegnò Villa Pallavicini a don Giulio Salmi – ricorda don Massimo Vacchetti, presidente della Fondazione «Gesù Divino Operaio» – e non c’è modo migliore di celebrare questo anniversario.
La Festa dei Doposcuola è esattamente il tipo di evento per il quale don Giulio ha voluto la realtà di Villa Pallavicini».
«È una bellissima festa, quella dei Doposcuola, che rappresentano una bellissima realtà – afferma monsignor Silvagni – che si realizza in tanti spazi delle nostre parrocchie e associazioni.
Questi Doposcuola offrono un’importante possibilità di vivere insieme: non vi è infatti nulla di più educativo che vivere insieme, aiutandosi nello studio e anche nella crescita».
(Sara Orlandini, responsabile Doposcuola parrocchiale Bazzano Ancora una volta, lunedì scorso, il parco si è colorato di felicità, di gioco, di speranza con la presenza di circa 600 bambini e ragazzi da 26 realtà)
Nella foto: Un momento della Festa dei Doposcuola