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Ieri pomeriggio (29 giugno 2025) è stata inaugurata la croce di vetta all'Altare Materpacis di Montecalvo lungo la Via Mater Dei.

Si tratta di un blocco di pietra delle Alpi piemontesi, con sopra una croce, che la famiglia Raule ha voluto dedicare alla memoria di Michele, un giovane di San Lazzaro di Savena, molto attivo nel mondo del volontariato, scomparso l'anno scorso in montagna, durante una maratona benefica a favore dei bambini malati.

Alla presenza del sindaco di Pianoro Luca Vecchiettini, del fratello Nicola Raule, del parroco di Rastignano Don Giulio Gallerani e del rappresentante della Diocesi Don Massimo Vacchetti, la croce di vetta è stata ufficialmente posizionata di fianco all'Altare Materpacis, dedicato ai caduti di tutte le guerre, e tappa del cammino trekking della Via Mater Dei.

La croce avrà anche un libro di vetta dove le persone potranno scrivere i loro pensieri e utilizzare il timbro della Via Mater Dei per timbrare il proprio passaporto del cammino.

La cerimonia si conclusa con la celebrazione della Santa Messa, un momento conviviale con pizza e crescenta bolognese, e con il concerto del duo Pellegrino e Catalano che hanno suonato musiche di Ennio Morricone, mentre il sole tramontava sulla Materpacis.


(Dall’inserto “Bologna Sette” di Avvenire, pubblichiamo un’ampia sintesi dell’omelia dell’Arcivescovo nella Messa per la celebrazione cittadina della solennità del Corpus Domini. Testo integrale su www.chiesadibologna. it)

DI MATTEO ZUPPI *

Oggi contempliamo il Corpo del Signore.

È un mistero di amore che non smettiamo di comprendere, che ci fa «sentire» l’amore e la Presenza che, tardi di cuore come siamo, non sappiamo riconoscere, dimentichiamo e che, proprio per questo, non smette di scaldare il nostro cuore e restare con noi.

Non è una lezione ma una Presenza che ci fa trovare il cuore, cioè noi stessi, perché troviamo Lui.

È Cristo che «fa comunione» con noi, ma ha bisogno del nostro cuore.
Lui si dona per la nuova ed eterna alleanza, definitiva, che mette pace tra terra e cielo.

Ma perché l’alleanza la capiamo bisogna essere in due e non può farla senza la nostra personale scelta.
Lui fa comunione con il suo pane e questa ci impegna a fare comunione della nostra vita, a fare comunione con il nostro prossimo, ad essere prossimo per chi incontriamo.

È una Presenza, non un’emozione, ineffabile, cangiante, un’entità indefinita e che per questo può assumere qualsiasi significato ma sempre modellato sul nostro io. È un Corpo che richiede attenzione, concretezza, costanza, che dobbiamo accogliere fisicamente nel cuore, che accende i nostri sensi. È nostro, non per possederlo, ma per amarlo.

Questo suo amore è il vero giudizio sulla nostra vita, sul nostro non amore, sulle complicità con colui che rovina la nostra vita e quella del prossimo.
Il suo giudizio è l’amore che possiamo comprendere e per questo diventare consapevoli della nostra resistenza, diffidenza, chiusura e delle conseguenze che questo causa su di noi e sul prossimo.

Sembra quasi che abbiamo paura del cuore, tanto che ci abituiamo a vivere senza, a tenerlo nascosto, perché farlo vedere ci fa sentire esposti, vulnerabili.
Cosa diventa la vita senza cuore, cioè quell’intreccio che ognuno di noi è, che solo l’amore sa conoscere?

In un mondo senza legami veri, egocentrico, pensiamo che il cuore per essere se stesso debba consumare, possedere, in quell’individualismo malsano che segna la vita. Il mondo così finisce per perdere il cuore.

Alcuni teorizzano che bisogna mettere da parte il cuore, come se non ci facesse vedere bene, diventasse ingenuità, ci facesse soffrire troppo, o che il mercato e lo sviluppo hanno conseguenze inevitabili e necessarie. 

Non possiamo mai accettarlo!
La Pasqua è il doloroso passaggio che attraversa il buio, l’oscurità più grande, la morte.

Solo così la speranza si realizza.
La fiducia nel Signore addolcisce i «guai» inevitabili della vita vera, come dice Manzoni, e li rende utili per una vita migliore.

Solo «vedendo con il cuore », con gli occhi del cuore, scopriamo il mondo intorno.
L’Eucaristia dona il cuore e la comunione con il Signore e con i fratelli.
Ed è propria questa comunione la nostra forza, perché amore, infinito e con infiniti significati, amore che nutre il nostro cuore insoddisfatto, incerto, smarrito, peccatore.

Come ricorda Papa Leone XIV, nell’unico Cristo noi siamo uno.
Camminiamo insieme, cammineremo insieme con la gioia nel cuore e il canto sulle labbra.
Ci fermeremo ad adorare il suo Corpo, cioè a dire: “Gesù, io sono tuo e ti seguo nella mia vita, non vorrei mai perdere questa amicizia, questa comunione con te” (Dn68).

Restare con Gesù ci aiuta a restare e a non scappare, ci apre, non ci chiude, ci fa essere intimi con noi stessi per essere di cuore con tutti.

* arcivescovo

Nell’omelia della celebrazione cittadina del Corpus Domini, Zuppi ha ricordato che Gesù «fa comunione con il suo pane e questa ci impegna a fare comunione della nostra esistenza»

Sono stati centinaia i fedeli che hanno partecipato alla Messa in San Paolo Maggiore in occasione del Corpus Domini cittadino.
Al termine della celebrazione si è svolta anche la processione del SS. Sacramento lungo le vie Barberia e Cesare Battisti.

La lettera di invito dell’arcivescovo alla MADONNA DI SAN LUCA

C arissimi, nella secolare tradizione della Chiesa bolognese, i fedeli hanno guardato all’immagine della Beata Vergine di San Luca come Madre della Speranza, in tutte le situazioni di difficoltà, come le pestilenze o le calamità naturali, o più semplicemente per arricchire la vita nello Spirito della comunità cristiana. Tutte queste circostanze le ritroviamo anche oggi, e siamo spinti a stringerci a Maria e, con lei, ad andare … Continue reading La lettera di invito dell’arcivescovo alla MADONNA DI SAN LUCA »

(Dall’inserto “Bologna Sette” dal quotidiano AVVENIRE)

Sabato 24 maggio alle 18 l’immagine della Madonna di San Luca sarà accolta a Porta Saragozza dall’arcivescovo Matteo Zuppi e dalla città e poi accompagnata processionalmente in Cattedrale, ove rimarrà fino a domenica 1° giugno.

All’arrivo in Cattedrale, intorno alle 19, la Messa solenne presieduta dal vicario generale monsignor Giovanni Silvagni.
Alle 21 la recita del Rosario e il canto delle Litanie lauretane, poi esposizione del Santissimo Sacramento, Adorazione e Benedizione eucaristica; presiederà il cardinale
 Zuppi. 

Domenica 25 alle 10.30 Messa episcopale presieduta da monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna- Cervia.
Alle 14.45 Messa per i malati animata da: Ufficio diocesano Pastorale della Salute, Unitalsi e Centro volontari della sofferenza;
 presiede l’arcivescovo Matteo Zuppi.

Durante la settimana di permanenza della Madonna, la Cattedrale di San Pietro sarà aperta ogni giorno dalle 6.30 alle 22.30 e le Messe verranno celebrate alle 7.30, 9, 10.30, 12, 16, 17.30 e 19.

Alle 15 il Rosario e ogni sera alle 21 Rosario, Litanie e Benedizione eucaristica. 

 

Chi desidera confessarsi troverà sacerdoti a disposizione in tutte le ore.
Durante tutto il periodo di permanenza della Madonna, negli orari di apertura della Cattedrale, sarà garantita

La diretta streaming sul sito www.chiesadibologna.it e sul canale YouTube di 12Porte.

Le Messe episcopali delle domeniche 25 maggio e 1 giugno saranno anche trasmesse in diretta televisiva da ÈTv (canale 10); in quei giorni non verrà quindi trasmessa l’abituale Messa delle 11 dal Santuario della Madonna di San Luca.

(Dall’inserto “Bologna Sette” del quotidiano AVVENIRE)

Conversione missionaria

Nei giorni scorsi lungo la «Via Mater Dei» ha camminato un insolito gruppo di pellegrini: alcuni detenuti del carcere della Dozza, accompagnati da qualche volontario e due preti, e guidati da giovani di Rastignano, in quattro giorni hanno raggiunto i santuari del Monte delle Formiche, di Madonna dei Boschi, di Madonna dei Fornelli, per arrivare alla Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio.

Decisamente sono stati gli ospiti della Casa circondariale a dare l’impronta al pellegrinaggio, facendone rivivere tutte le dimensioni: il puntare ad una meta, la necessità di conoscere la strada, seguire la guida, assaporare la fatica e la soddisfazione, contemplare la bellezza che ci circonda, avere tempo per rimanere in silenzio e per confrontarsi, aspettarsi a vicenda, condividere il cibo e anche la stanza.

Insieme con loro abbiamo camminato e pregato, ci siamo riconosciuti tutti curiosi di sapere e desiderosi di essere ascoltati, con l’attenzione ad andare allo stesso passo.

Si è capito perché la Chiesa antica faceva del pellegrinaggio un’opera penitenziale per ottenere il perdono dei peccati: è un vero cammino spirituale che libera dentro.

 

(Dall’inserto di AVVENIRE  – Bologna Sette di domenica 18 Maggio 2025 – Articolo di Gigi Pagani)

Sabato 31 maggio, nell’ambito della permanenza in città della Madonna di San Luca si terrà l’ormai tradizionale camminata ludico motoria «Run for Mary ».

Alle 9, da Piazza Santo Stefano prenderà il via questa sesta edizione, snodandosi per 5 km lungo le vie meno frequentate del centro di Bologna.

«La Run for Mary non è competitiva – racconta don Massimo Vacchetti, direttore Ufficio diocesano Sport, Turismo e Tempo libero – e ha alcune caratteristiche che la rendono veramente bella-

Anzitutto, accessibile a tutti essendo di soli 5 chilometri, e serve per conoscere ed ammirare la città, in particolare i luoghi dove sono state restaurate le Madonne negli ultimi anni con il progetto “P’Arte la Run”.

La seconda caratteristica è che viene donata a tutti i partecipanti una maglia verde della Macron, come omaggio al Bologna che nel 1925 ha vinto il suo primo scudetto, noto come “lo scudetto della maglia verde”.

Cento anni fa a Milano il Bologna batté il Genova per 2-0 ed avendo le due squadre maglie simili, i giocatori del Bologna hanno indossato una maglia verde.

Un omaggio, anche, alla squadra che oggi ha conquistato la Coppa Italia.

Il Bologna Fc 1909 ci onora del suo patrocinio con il coinvolgimento anche di alcune rappresentanze giovanili». «Terza caratteristica – prosegue don Massimo – è il desiderio dell’Arcivescovo di coinvolgere il mondo sportivo durante la settimana in cui la Madonna di San Luca scende in città. Il sottotitolo di questa edizione è infatti in linea con il Giubileo: ‘La Speranza corre’”.

E come ogni anno, accanto al progetto sportivo prosegue anche “P’Arte la Run”, che si propone di restaurare e ridonare alla città le immagini votive presenti sotto i portici e sui palazzi.

Quest’anno il progetto è piuttosto ambizioso, perché verranno restaurate tre immagini, alcune delle quali molto deteriorate,

tutte site in Via de’ Chiari. Il restauro è promosso dall’associazione “Via Mater Dei” e vede quest’anno il coinvolgimento dell’Alma Mater». Per donazioni: Iban IT92F0503402433000000002603 causale «Restauro Madonne Via de’ Chiari».

«Vi aspettiamo nel cortile dell’Arcivescovado con il Cardinale quando, al termine della manifestazione, verrà allestito un brunch per tutti gli atleti, offerto da Felsinea Ristorazione e Segafredo – conclude don Massimo –.

Un momento di convivialità dietro l’abside della Cattedrale dove è collocata l’immagine della Madonna di San Luca. Tutti i partecipanti riceveranno anche un cero da accendere alla Mamma Celeste.

Per le iscrizioni, basta visitare il sito diocesano www.chiesadibologna. it, sezione Run For Mary e poi ritirare il kit di partecipazione, alla quota simbolica di 5 euro».


Conferenza stampa di Rastitown, la grande festa del paese di Rastignano che si svolgerà il 18 maggio.
PRESENTI il sindaco di Pianoro Luca Vecchiettini già pronto per la grande sfida calcistica di questa sera,
Silvia Ferraro de Le Botteghe di Rastignano Ascom,
don Giulio Gallerani parroco di Rastignano e moderatore Zona Pastorale 50,
e Federica Maranesi presidente dell'associazione Amici di Tamara e Davide,
e con Giancarlo Tonelli Ascom Bologna
.

Le foto scattate, dell’importante evento,  potrete  visionarle al presente LINK

Dichiarazione di Silvia Ferraro,

responsabile Ascom di Rastignano

Una festa di comunità, per la comunità.
All’insegna dello shopping, del buon cibo e del divertimento, per grandi e piccini.
È questa la ricetta di “Rastitown in festa”, che ritorna con la settima edizione venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 maggio prossimi.
Patrocinata tra gli altri dal Comune di Pianoro, da Confcommercio Ascom Bologna e da BCC Felsinea, la festa è da sempre il frutto del Iavoro di squadra delle realtà economiche, sociale e culturali di Rastignano.
A partire dal Comitato “Le Botteghe di Rastignano”, che riunisce le attività imprenditoriali locali: commercio, ristorazione e servizi, tutti uniti per valorizzare l’economia locale, promuovere il territorio e trasformare la frazione in comunità.

Ma l’evento, come già detto, si avvale del contributo decisivo di una pluralità di soggetti: dalla parrocchia SS. Pietro e Girolamo di Rastignano all’associazione “Amici di Tamara e Davide”, dalla Pro Loco di Pianoro al Comitato dei genitori “Yes We School”, soltanto per citarne alcuni.
La festa, che prenderà il via con due iniziative singole il venerdì (l’appuntamento è per le ore 17 con Bimbimbici)
e il sabato (con la Festa del baratto, dalle ore 15 in parrocchia)
entrerà nel vivo domenica 18 maggio, come da tradizione oramai consolidata, con una giornata tra i gazebo dei commercianti e delle associazioni (e tanta musica) nel Parco di Villa Pini.
Si parte alle 12,30 col pranzo al parco, a cura delle botteghe alimentari del territorio, della Pro Loco di Pianoro e di “Yes We School”;

Si prosegue con una bella iniezione di ottima musica by “The Ismé Ensamble”, Dj Ghini e, dalle 20,30, “Ze Tafans”; ma ci sarà spazio anche per premiare i “Rastignanesi dell’anno”, godersi tante risate col cabaret del “Duo Torri” e farsi sorprendere dai premi offerti dai commercianti.

Per l’intera giornata, inoltre, sarà dato ampio spazio al divertimento dei più piccoli tra gonfiabili, maxi bolle di sapone, truccabimbi, i pony del Ranch El Paso, crescentine e crepes per tutti.
Insomma, una tre giorni che si conferma densa di appuntamenti adatti a ogni età e che, come ogni anno, punta a rendere ancora più vivace, attrattiva, coesa e inclusiva la comunità di Rastignano.

Comunicato stampa:

Sono anni che organizziamo questo Evento tutti insieme, oggi siamo alla settima edizione perchè abbiamo la consapevolezza di vivere questo luogo Pianoro, di cui Rastignano è la sua propensione  anzi l’aggancio verso la città,  sospeso fra Bologna ed i monti, fra leggende e storia, anche se purtroppo della storia di questo meraviglioso luogo poco ci è rimasto, e questa consapevolezza ci porta a difendere con le unghie e con i denti ogni angolo del suo territorio.

Siamo noi cittadini, che amiamo questo luogo, e che siamo consapevoli di vivere una comunità coesa fatta di residenti, commercianti, parrocchia, associazioni di volontariato, che presidiamo il territorio, che è il nostro bene comune, con i suoi percorsi, le sue prime colline, il suo fiume e il suo verde che ci affascina.

Siamo noi, tutti insieme, la forza di questa frazione, e questa forza determina una sana vita del luogo.

Siamo noi che ci premuriamo di renderlo vivibile con le feste e gli eventi, per noi e per il futuro dei nostri figli, perché amiamo  Rastignano dove  ci viviamo e ci lavoriamo.

Amare il proprio luogo e tutelarlo vuol dire essere cittadini attivi; vuol dire mettere a disposizione i propri saperi, la propria specificità.

E partendo  dal luogo parliamo dell’argomento che ci sta a cuore, il commercio, perché vorremmo ricordare a noi tutti che le città e paesi sono nati dal commercio, nel corso della storia le genti hanno dato l’avvio ai mercati semplicemente agli incroci delle strade e in generale lungo i fiumi.

Sono stati i commercianti e gli artigiani a costruire i paesi e le città, e questi non sono altro che luoghi di nascita degli scambi delle culture e delle merci.

Da sempre sosteniamo che le botteghe sono parte integrante del tessuto urbano, un collante per la comunità e quindi un insostituibile presidio del territorio, che svolge una funzione sociale utile ed anzi determinante per una sana vita dei luoghi in cui opera e che va aiutato a svolgere questa funzione.

Purtroppo la situazione che si è venuta a creare dal marzo 2020 con la totale chiusura delle attività di vicinato e successivamente  con le notevoli restrizioni che hanno portato ad un apri/chiudi continuo, se da un lato hanno frenato seppure parzialmente il proliferare del virus, dall’altro hanno messo letteralmente in ginocchio la piccola impresa commerciale del territorio che da sola e con scarsi sostegni ha dovuto fronteggiare la crisi più devastante del dopoguerra.

E ora con i venti di guerra,  l’e.commerce che si espande a vista d’occhio la crisi sta mordendo ancora di più.

Da questa consapevolezza è scaturita la necessità di essere operativi, di cercare momenti di aggregazione possibile non solo tra di noi, botteghe di vicinato, ma di rafforzare ancora di più il dialogo con le varie Associazioni di Volontariato presenti sul territorio e con l’Amministrazione Comunale di questo paese, che può e deve intervenire a favore del nostro settore, aiutando, pubblicizzando e sostenendo assieme a noi tutte le iniziative possibili per incrementare la disponibilità dei cittadini del territorio a spendere nelle botteghe sotto casa.

 Ne va non solo della nostra sopravvivenza ma anche di quella del paese che senza di noi sarebbe un luogo spento, insicuro senz’anima né storia.

E chi ci amministra credo abbia la consapevolezza che senza l’ascolto di noi cittadini il paese può subire un danno che riguarda l’intero contesto urbano.

Perché, come ho detto prima,  un luogo bello, fruibile e accogliente favorisce l’aggregazione, la solidarietà e lo scambio delle merci, delle idee e delle emozioni.

La forza del Commercio di vicinato è questa, che non trova paragoni né sostituti in nessun e.commerce, perché la sicurezza, la socialità  e la tutela dei luoghi del vivere  non si acquistano sul Web , né si moltiplicano con i like.

E che soprattutto noi sappiamo che da soli non si va da nessuna parte, che occorre fare rete in tutti i sensi, con le Associazioni di Volontariato, La Parrocchia, la Scuola, perché  solo presidiando e tutelando  il territorio,   solo facendo condivisione e comunità  potremmo permettere a questo luogo di  continuare a vivere inventandosi il futuro, dove ciascuno abbia la possibilità di  vivere la sua favola personale.

Quest’anno la Via Mater Dei vive una nuova vita. «Per volontà di papa Francesco, ogni santuario mariano diventa un luogo giubilare in cui ricevere l’indulgenza, il grande dono della Misericordia», spiega don Massimo Vacchetti della Diocesi di Bologna. «Ma il percorso è adatto a tutti, anche ai laici – aggiunge Barbara Franchi, sindaca di Lizzano in Belvedere – perché il cammino è un’occasione di riflessione e di introspezione, d’incontro di luoghi mistici».

Si parte dal cuore di Bologna, a pochi passi da Piazza Maggiore, con il Santuario di Santa Maria della Vita. Poi si sale su, al Santuario di San Luca, che dall’alto protegge tutta la città. E da lì il lungo viaggio attraverso i verdi paesaggi dell’Appennino bolognese. Sette tappe per un totale di 157 km sui crinali di media montagna, alla scoperta dei dieci santuari mariani e dei sentieri ripristinati dopo le alluvioni degli scorsi anni, che collegano la Turrita a Firenze.

La lunghezza del percorso e il dislivello possono spaventare i camminatori in erba, però, come sottolinea don Vacchetti, «si possono percorrere tutte le tappe in una settimana, ma anche fare solo un pezzo del tragitto, recandosi in uno dei luoghi santi».

L’occasione perfetta si presenta sabato 24 maggio mattina, quando si potrà partecipare all’escursione sull’anello del Santuario di Serra-Ripoli. Un percorso di solo sei chilometri, alla portata di tutti e collegato con il treno a Bologna.

In più, un appuntamento da non perdere per gli appassionati della vita all’aria aperta è lo Yunka Festival, organizzato dalla comunità dei Cammini d'Italia. Dal 31 maggio al 2 giugno, al Monte Bibele si terranno tre giorni all’insegna della condivisione della passione per l’outdoor. Da workshop per imparare a sopravvivere nei boschi, tra erbe spontanee e cibi essiccati, a sessioni di orientamento, da lezioni di tiro con l’arco e di slackline a sessioni di yoga, per connettersi con la natura e creare insieme ricordi indimenticabili.

Per un maggior approfondimento forniamo una lista di link che potrete visionare a vostro piacimento: