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(Dall’inserto di “Bologna Sette” del quotidiano nazionale “AVVENIRE”)


Martedì 3 giugno alle 11.30 in via de’ Chiari verranno inaugurati, alla presenza dell’arcivescovo Matteo Zuppi, tre restauri di Immagini mariane compiuti attraverso il progetto «P’Arte la Run», collegato alla «Run for Mary» e che si propone di recuperare immagini votive care ai Bolognesi, che necessitino di un intervento di restauro perché notevolmente danneggiate e degradate.

Dopo il restauro degli affreschi di via Petroni (2019), della Crocifissione in piazza Aldrovandi (2021), dell’icona in via Piella (2023), della Madonna della Verecondia in via Santo Stefano (2024), quest’anno il progetto riguarda tre Madonne con Bambino, a pochi metri l’una dall’altra, in via de’ Chiari, piccola strada che congiunge via Castiglione con via Cartoleria.

(Dall’inserto “Bologna Sette” del quotidiano nazionale “AVVENIRE”

 

Un saggio storico che mancava nella ricerca degli anni del dopoguerra bolognese e in particolare sulle vicende che videro l’uccisione di diversi sacerdoti.

Martedì scorso nella Sala della Azione Cattolica un incontro ha presentato il nuovo libro «L’ora di disarmare i cuori» scritto da don Angelo Baldassarri.

«Questo volume — spiega l’autore – nasce da una ricerca che ho fatto in questi ultimi cinque anni per riscoprire la vita degli otto preti che furono uccisi nell’immediato dopoguerra a Bologna.

Gli ultimi studi, a parte un volume sul parroco di Lorenzatico, risalgono al 1946 e al 1951.
Nel libro emerge come la violenza continuò a Bologna anche dopo la guerra quando ci si aspettava che la violenza dovesse essere finita.

I preti furono oggetto di violenza perché in parte proprio il loro ministero li rendeva invisi ad alcuni, in parte per il loro impegno nel custodire le opere, quindi anche di amministrazione di tanti beni che le parrocchie avevano, il loro impegno educativo, il fatto che volevano indirizzare in parte le scelte delle persone, il loro essere anche conoscitori di tutte le persone.

Agli occhi di molti furono visti come possibili nemici e per questo uccisi.
Il libro si intitola “L’ora di disarmare i cuori”, ed è una frase del cardinal Zuppi di cinque anni fa nel settanta-cinquesimo della fine della guerra e l’ho scelto perché penso che occorra un cuore e una mente disarmata per cercare di riaffrontare in maniera nuova quei fatti che portano dentro di sé tante ferite e dolori».

Anche il vicario generale monsignor Giovanni Silvani, autore della prefazione del libro, ha avuto modo di ricordare l’importanza del tema trattato: «Siamo qui a ricordare un periodo molto delicato della storia della nostra Diocesi.

Questo libro racconta la vita di sacerdoti che furono oggetto di violenza e perirono in modo tragico in quel periodo. Fatti bersaglio di forze oscure non sempre ben identificate, ma comunque pagando un tributo di sangue molto alto alla causa della pace, della ricostruzione, della ripresa di una vita normale dopo quello che aveva significato il ventennio del fascismo e la tragedia della Seconda Guerra Mondiale.

Papa Leone chi ha detto che la memoria non è solo rivolta al passato, ma custodisce il presente e prepara il futuro».
A completare il quadro storico di quel periodo, introdotti dall’archivista Simone Marchesani, gli
storici Giovanni Turbanti e Nicla Buonasorte.

«Il mio contributo – ha detto Giovanni Turbante – parte da un libro scritto con Simone Marchesani, su monsignor Giulio Salmi, che è stata una figura veramente importante nella storia della Chiesa di Bologna, a partire dal 1945 fino alla morte.

È stato lui che all’inizio era stato cappellano alle caserme rosse, nelle caserme dove si raccoglievano i rastrellati dei nazi-fascisti per essere portati ai campi di concentramento in Germania, dove Nasalli Rocca aveva proprio chiesto a lui di fare l’assistenza spirituale.

E poi lui è stato tra i fondatori dell’Onarmo qui a Bologna, che è stata una realtà importantissima nel dopoguerra». Sul cardinale Nasalli Rocca, allora arcivescovo di Bologna, è intervenuta invece Nicla Buonasorte presentando un altro volume di qualche anno fa nato «grazie all’apertura dell’archivio Diocesano, che ha messo a disposizione degli studiosi questa grande ricchezza documentaria e che quindi ha permesso di ricostruire la biografia di un personaggio molto importante che ha attraversato un momento fondamentale dell’Italia nel Novecento, perché il suo episcopato è proprio coestensivo con il fascismo.

Fu arcivescovo di Bologna dal 1922 fino al 1952: un momento di grandi crisi ma anche di grande ripensamento dell’apporto della Chiesa Cattolica alla realtà italiana».

(Nella foto: L’incontro di presentazione del libro: «Disarmare i cuori»)

Inaugurazione del nuovo campo e premiazione del Torneo
alla presenza di don Massimo Vacchetti,
responsabile ufficio sport della Diocesi di Bologna.

La festa oggi 31 Maggio  e domani 1 Giugno
alla Parrocchia di Rastignano.

E mercatino dell’usato gestito dai ragazzi

 

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Ieri sera, a conclusione del mese di maggio, come da tradizione, il Rosario è stato recitato nella Chiesa diroccata di Riosto (sopra Pianoro).

Secondo lo storico locale Marco Paganelli, nella sua storia di Pianoro (reperibile nel sito internet della Pubblica Assistenza di Pianoro e nella pagina della Parrocchia di Pianoro Nuovo nelle bibliografia a fondo pagina).

Questa chiesa di Riosto era dedicata a S. Maria Assunta e conteneva tele e cimeli di notevole pregio e valore.

Dietro la sagrestia si rinvenne un’urna contenente ossa e due medaglie appartenenti al periodo romano repubblicano; nel muro, sempre dietro la sagrestia, venne alla luce anche uno scheletro umano con elmo e armi e un cane in bronzo di notevole fattura.

Dietro l’altare maggiore si scoprì una vecchia porta sul cui architrave vi era un’aquila ed una scritta in caratteri greci “Non si entra nel tempio se non a piedi scalzi e col capo coperto di cenere”.

La guerra però ha raso al suolo tutto, lasciando solo macerie di queste preziose testimonianze.

Dopo il Rosario, un momento conviviale al vicino ristorante Podere Riosto, con tante prelibatezze!

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TESTIMONI

Ascensione del Signore

“Noi che spesso ci sentiamo deboli, inadeguati, siamo continuamente perdonati dal suo amore. Ciò che qualifica a essere «testimoni»



I Templari della Commanderia “Fra’ Pietro da Bologna” hanno tenuto il “Capitolo Investiture e Accettazione nell’Ordine”, presso il Santuario della Madonna del Monte delle Formiche.

Dopo la Santa Messa celebrata da Monsignor Oreste Leonardi, primicerio emerito della Basilica di San Petronio, si è svolta la cerimonia di investitura cavalleresca con quattro nuovi Cavalieri e Dame, che sono entrati nell’Ordine.

Di seguito si è svolto un pranzo conviviale nella sala d’accoglienza dei volontari del Monte delle Formiche.

 

Don Massimo Vacchetti presenta la camminata Run for Mary
di sabato 31 maggio a Bologna,
ed il progetto di restauro delle tre Madonne di Via De' Chiari
con il progetto 'P'Arte la Run'.

 

CamminatCamminata odierna della Walking Valley lungo la Via Mater Dei, con Seba guida d’eccezione, e con brunch finale.

È stato percorso l’Anello Serra Ripoli, con la visita al Santuario della Madonna della Serra a San Benedetto Val di Sambro. La sua origine lo rende tra i più antichi luoghi di culto dell’Appennino bolognese.

La sua storia cominciò infatti attorno all’anno 1000, quando la Vergine apparve a due pastorelli chiedendo loro di erigere una chiesa sul luogo dell’evento miracoloso.

All’interno dell’edificio troviamo due icone di grande valore simbolico e storico: una statua in terracotta policroma della Madonna con Bambino del 1603 e una tela che riproduce la Madonna del Rosario, da molti considerata l’immagine originaria, la stessa portata in processione nel 1855 per contrastare la tragica epidemia di colera diffusa su tutto il territorio bolognese.

Da allora la devozione verso la Madre fu sempre maggiore e il Santuario divenne il luogo di riferimento per tutta la Valle del Setta. I Pellegrinaggi si moltiplicarono e ciò indusse i fedeli ad ampliare il tempio fino alla forma attuale.

All’interno, oltre a un buon numero di opere d’arte sacra e ad arredi di grande pregio, è presente un prezioso organo di fine ‘800 dei Maestri Orsi di Bologna inserito in una splendida cantoria in legno opera di artigiani locali.

La Facciata e il bel campanile, disegnato dalla mano dell’architetto Rivani, risalgono alla fine della Seconda guerra mondiale. Il Santuario festeggia ogni anno la Pentecoste nell’ultima domenica di agosto.

La ricorrente apparizione della Vergine Maria ai pastorelli della montagna è simbolo di come il divino trovi nella pulizia degli sguardi dei fanciulli un canale privilegiato, precluso a molti “intelligenti e sapienti”.