Category Archives: Parrocchia S. Maria Assunta di Pianoro

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Dal Padre misericordioso all’amministratore infedele

Il brano evangelico di questa domenica segue immediatamente le tre parabole della misericordia – la pecora smarrita, la moneta perduta e soprattutto il padre misericordioso – narrate nel capitolo 15 del Vangelo di Luca. A prima vista sembra un passaggio di discontinuità, ma in realtà il legame è più profondo di quanto appaia.

Anzitutto cambia l’interlocutore: prima Gesù si rivolgeva ai farisei che mormoravano, ora parla direttamente ai suoi discepoli. Inoltre, un filo nascosto unisce le due sezioni: sia il figlio prodigo sia l’amministratore infedele hanno sprecato i beni che erano stati loro affidati. Due uomini che sciupano ciò che ricevono, ma che alla fine sono costretti a fare i conti con la propria vita. Ed è proprio questo il cuore del messaggio: la parabola invita a fare i conti non con i numeri, ma con le scelte, a riconoscere che la vita è un’amministrazione e che, prima o poi, tutto ciò che ci è stato affidato sarà richiesto.

Tutto ci è stato affidato: la vita come gestione responsabile

Il centro della parabola non è la furbizia, né l’inganno: è la responsabilità. L’amministratore infedele non viene lodato per la disonestà, ma per aver colto la gravità del momento e aver reagito. Sa che non è padrone, ma amministratore. E si muove.

In questa luce, il Vangelo non parla solo di denaro: ci parla di tutto ciò che ci è stato affidato – il tempo, i beni, le relazioni, la vita stessa. Non possediamo nulla in modo assoluto, siamo custodi temporanei. E come ogni buon amministratore, dobbiamo essere pronti a rendere conto.

Il tempo: non è una risorsa infinita. Vivere da discepoli significa non sprecarlo nell’inerzia o nella superficialità, ma riconoscerlo come occasione preziosa per amare, servire, costruire. Non siamo chiamati a riempire l’agenda, ma a dare qualità al tempo.

I beni materiali: non sono né il fine né la garanzia della nostra sicurezza. Gesù non li condanna in sé, ma ci ricorda che vanno usati bene, con giustizia e generosità. La ricchezza è un mezzo, non un padrone.

Le relazioni: anche gli affetti, l’amicizia, la fiducia degli altri sono beni da amministrare. Non vanno né manipolati né dati per scontati. Ogni relazione autentica si fonda su rispetto, ascolto e verità.

La vita: è il dono più grande. Non ne siamo padroni, né della nostra né di quella altrui. Per questo la fede cristiana ci insegna a rispettare ogni vita, anche fragile, anche dolente, anche alla soglia della morte. Perché ogni vita è sacra, ed è a Dio che ne rendiamo conto.

Un invito alla lucidità spirituale

«Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza». È una frase che lascia perplessi, ma che dice qualcosa di profondo. Gesù constata che i figli di questo mondo sanno muoversi con intelligenza per i propri interessi, mentre i figli della luce spesso vivono con superficialità o inerzia. Il punto non è copiare l’astuzia dell’amministratore, ma imparare la sua prontezza di giudizio.

Gesù ci invita a essere realisti e lucidi: se vogliamo seguirlo, non possiamo illuderci o rimandare. Ogni scelta va misurata, ogni discepolato va preso sul serio. È come costruire una torre o affrontare una battaglia, come ci ha detto qualche domenica fa (Lc 14,28-32): serve consapevolezza, calcolo, fedeltà. Il Vangelo non è per sognatori ingenui, ma per uomini e donne capaci di scegliere sul serio.

Non potete servire Dio e la ricchezza

Il finale è netto: «Nessun servitore può servire due padroni… Non potete servire Dio e la ricchezza». Non si tratta solo di una questione economica, ma di una questione di cuore. A chi apparteniamo davvero? Cosa guida le nostre scelte? Chi decidiamo di servire con la nostra vita?

Gesù non chiede di rinunciare a tutto, ma di mettere lui al primo posto. La ricchezza può essere utile, ma non può essere padrona. Le cose possono servire, ma non devono sedurre. Perché chi serve Dio non è schiavo di nulla, ma sa usare tutto con libertà, sapendo che la vera ricchezza è un’altra: “Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta… perché vi accolgano nelle dimore eterne”.

Il Vangelo oggi ci scuote: ci chiede di essere amministratori fedeli e lungimiranti, non calcolatori freddi, ma credenti responsabili, che sanno che ogni dono va restituito, e che solo ciò che è donato davvero, rimane per sempre.

Oggi a pianoro nuovo al termine della messa delle 11
Benedizione degli studenti, insegnanti e degli zainetti in vista dell’inizio dell’anno scolastico

(Tutte le foto e video dell’ottavario visibili a questo link)
Al via l’Ottavario dedicato a Maria.

Oggi sabato 6 settembre dalle ore 10 alle ore 13 sono arrivati al Santuario i CICLISTI DEL CIRCUITO – SANTUARI EMILIA ROMAGNA.

Alle ore 10 hanno visitato il Museo dei Botroidi di Tazzola con il curatore Lamberto Monti ed alle 11,30 seconda visita guidata del Santuario, con il Rettore don Giulio Gallerani e successivamente benedizione dei ciclisti.

Poi tutti a pranzo con le prime formiche… nella gramigna!

Alle ore 20 ritrovo al Bivio Val Piola, FIACCOLATA verso il Santuario e all’arrivo “POLENTATA”.
E’ la serata tradizionale dei FALÒ NELLE TRE VALLI.

Domani domenica 7 settembre alle ore 16 Santo Rosario e alle ore 16,30 Messa con Battesimo, presieduta da don Giulio Gallerani, Rettore del Santuario… e a seguire CRESCENTINE.

Poi festa per tutta la settimana prossima.

 

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL MONTE DELLE FORMICHE.

Al via la solenne processione da Valpiola al Santuario, illuminata dai flambeaux e dai falò nelle tre vallli

INIZIA L’OTTAVARIO DELLA MADONNA DEL MONTE   DELLE FORMICHE 
Prima messa dell’Ottavario al Santuario della Madonna del Monte delle Formiche.
Poi pranzo conviviale.

MESSA AL MONTE DELLE FORMICHE
Oggi si celebra la fine dell’Ottavario in onore della Beata Vergine del Monte delle Formiche, alla presenza del Vicario Generale della Diocesi di Bologna.
“L’Eucarestia è fonte e culmine della nostra vita – ha detto don Giulio all’inizio della Santa Messa – oggi vogliamo ricordare la nostra mamma Maria, ed anche la Festa dell’Esaltazione della Santa Croce ed anche il compleanno del nostro amato papa Leone XIV”.
Monsignor Giovanni Silvagni, prima dell’inizio della Santa Messa, ha controllato i lavori eseguiti sulla facciata del Santuario, esprimendo la piena soddisfazione per l’ottimo lavoro eseguito.

SERMONE NEL BOSCO PER LA MADONNA DEL MONTE DELLE FORMICHE

“Ogni Santuario ci aiuta a guardare in alto, secondo la prospettiva di Dio – ha detto monsignor Silvagni durante il sermone nel bosco – Maria ci aiuta a vedere il mondo con gli occhi di Dio.

E noi, che siamo cristiani, dobbiamo rassegnarci ad essere delle persone ‘strane’. Noi non siamo gente normale, perché siamo stati toccati da un fatto straordinario. Celebriamo infatti oggi l’Esaltazione della Santa Croce. Abbiamo dei valori che oggi il mondo non comprende, ossia ricordare che Cristo ha sofferto per noi, per la nostra salvezza.

È un dono ed un mistero che noi dobbiamo adorare, vicino a Maria Addolorata presso la croce, accompagnandolo fino alla morte.

‘Stava presso la croce di suo Figlio’, diventando Madre di tutta l’umanità. E noi troviamo in Lei la dolcezza, il calore, l’amore, la fedeltà della nostra Mamma”.


ALLA PARROCCHIA DI S. BARTOLOMEO DI MUSIANO (PIANORO) - BENEDETTA LA TARGA DI RINGRAZIAMENTO.

GRAZIE DA MUSIANO
Inaugurata oggi a Musiano di Pianoro la targa per ringraziare i donatori che hanno contribuito al restauro dell'antica abbazia sorta sui terreni di Matilde di Canossa, sulla via verso Roma.
Il 981 è l’anno del primo documento che ci parla di questo monastero di Musiano, mentre il 1307 è l’anno della perdita di autonomia dell’abbazia con l’unione a Santo Stefano di Bologna.
Il toponimo Musiano è di origine romana e fa riferimento ad un “fundus Musilianus” che si estendeva in questa zona.
All’inizio la chiesa fu dedicata ai santi Bartolomeo apostolo e Savino Martire anche se poi nel tempo rimase Bartolomeo, uno dei dodici apostoli, indicato nella bibbia con il nome di Natanaele, che proveniva dalla città di Cana in Galilea.
Infatti all’interno della chiesa esiste l’anfora usata da Gesù nelle Nozze di Cana, portata all’abbazia di Musiano da alcuni crociati di ritorno dalla Terra Santa.

Qui sotto alcuni filmati dei momento salienti.

Nell'intervento di Maurizio Marchesini, presidente della Marchesini Group, fondata dal padre Massimo nel 1974, che assieme alla moglie Marinella hanno avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione del restauro, sottolineato il ruolo dell'Abbazia di San Bartolomeo non solo per la comunità di Musiano di Pianoro.

Don Daniele Busca inizia la benedizione con il ricordo di don Orfeo Facchini, protagonista dell'iniziativa che ha reso possibile la ristrutturazione dell'Abbazia di San Bartolomeo di Pianoro.
Nelle sue parole la storia del prezioso restauro
e di chi lo ha reso possibile

L'incontro si conclude con gli auguri ad Ernesto Gamberini, fondatore della MG2 di Pianoro, che ha collaborato al restauro.
La tradizionale barzelletta targata don Daniele invita tutti alla serata della "Sagra dei Santi" che si svolge nella parrocchia di S. Maria Assunta di Pianoro


Spetta a Marinella Marchesini scoprire la targa e leggerne il contenuto
che ricorda i momenti della ristrutturazione
e di coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell'opera
e che in molti sono presenti alla benedizione officiata da don Daniele.

Immagine del complesso di San Bartolomro prima di essere distrutta nel bombardamento nell'ultimo conflitto mondiale.