NUOVI VICARI DELLA DIOCESI DI BOLOGNA
L’Arcivescovo ha nominato i nuovi Vicari Generali ed Episcopali e il Consiglio Episcopale.
Chiesa di Bologna
L’Arcivescovo ha nominato i nuovi Vicari Generali ed Episcopali e il Consiglio Episcopale.
Anche oggi, in un tempo di fede fragile e talvolta indurita, siamo chiamati a non allontanarci, ma ad avvicinarci a Dio
Questa mattina suor Mariangela Cenacchi ha rinnovato i voti alla consacrazione delle Missionarie Diocesane, nel giorno della Beata Vergine Maria del Rosario.
Ci siamo!!! E’ ora di fare le iscrizioni al Catechismo 2025/2026! Da adesso si possono fare le iscrizioni on line per i bimbi che frequentano la 2° – 3° – 4° – 5° elementare. Ecco il volantino con tutte le informazioni necessarie a questo link
chi teme Dio deve impegnarsi nella giustizia, nella pietà, nella fede, nella carità, nella pazienza e nella mitezza per giungere alla vita eterna.
Dal Padre misericordioso all’amministratore infedele
Il brano evangelico di questa domenica segue immediatamente le tre parabole della misericordia – la pecora smarrita, la moneta perduta e soprattutto il padre misericordioso – narrate nel capitolo 15 del Vangelo di Luca. A prima vista sembra un passaggio di discontinuità, ma in realtà il legame è più profondo di quanto appaia.
Anzitutto cambia l’interlocutore: prima Gesù si rivolgeva ai farisei che mormoravano, ora parla direttamente ai suoi discepoli. Inoltre, un filo nascosto unisce le due sezioni: sia il figlio prodigo sia l’amministratore infedele hanno sprecato i beni che erano stati loro affidati. Due uomini che sciupano ciò che ricevono, ma che alla fine sono costretti a fare i conti con la propria vita. Ed è proprio questo il cuore del messaggio: la parabola invita a fare i conti non con i numeri, ma con le scelte, a riconoscere che la vita è un’amministrazione e che, prima o poi, tutto ciò che ci è stato affidato sarà richiesto.
Tutto ci è stato affidato: la vita come gestione responsabile
Il centro della parabola non è la furbizia, né l’inganno: è la responsabilità. L’amministratore infedele non viene lodato per la disonestà, ma per aver colto la gravità del momento e aver reagito. Sa che non è padrone, ma amministratore. E si muove.
In questa luce, il Vangelo non parla solo di denaro: ci parla di tutto ciò che ci è stato affidato – il tempo, i beni, le relazioni, la vita stessa. Non possediamo nulla in modo assoluto, siamo custodi temporanei. E come ogni buon amministratore, dobbiamo essere pronti a rendere conto.
Il tempo: non è una risorsa infinita. Vivere da discepoli significa non sprecarlo nell’inerzia o nella superficialità, ma riconoscerlo come occasione preziosa per amare, servire, costruire. Non siamo chiamati a riempire l’agenda, ma a dare qualità al tempo.
I beni materiali: non sono né il fine né la garanzia della nostra sicurezza. Gesù non li condanna in sé, ma ci ricorda che vanno usati bene, con giustizia e generosità. La ricchezza è un mezzo, non un padrone.
Le relazioni: anche gli affetti, l’amicizia, la fiducia degli altri sono beni da amministrare. Non vanno né manipolati né dati per scontati. Ogni relazione autentica si fonda su rispetto, ascolto e verità.
La vita: è il dono più grande. Non ne siamo padroni, né della nostra né di quella altrui. Per questo la fede cristiana ci insegna a rispettare ogni vita, anche fragile, anche dolente, anche alla soglia della morte. Perché ogni vita è sacra, ed è a Dio che ne rendiamo conto.
Un invito alla lucidità spirituale
«Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza». È una frase che lascia perplessi, ma che dice qualcosa di profondo. Gesù constata che i figli di questo mondo sanno muoversi con intelligenza per i propri interessi, mentre i figli della luce spesso vivono con superficialità o inerzia. Il punto non è copiare l’astuzia dell’amministratore, ma imparare la sua prontezza di giudizio.
Gesù ci invita a essere realisti e lucidi: se vogliamo seguirlo, non possiamo illuderci o rimandare. Ogni scelta va misurata, ogni discepolato va preso sul serio. È come costruire una torre o affrontare una battaglia, come ci ha detto qualche domenica fa (Lc 14,28-32): serve consapevolezza, calcolo, fedeltà. Il Vangelo non è per sognatori ingenui, ma per uomini e donne capaci di scegliere sul serio.
Non potete servire Dio e la ricchezza
Il finale è netto: «Nessun servitore può servire due padroni… Non potete servire Dio e la ricchezza». Non si tratta solo di una questione economica, ma di una questione di cuore. A chi apparteniamo davvero? Cosa guida le nostre scelte? Chi decidiamo di servire con la nostra vita?
Gesù non chiede di rinunciare a tutto, ma di mettere lui al primo posto. La ricchezza può essere utile, ma non può essere padrona. Le cose possono servire, ma non devono sedurre. Perché chi serve Dio non è schiavo di nulla, ma sa usare tutto con libertà, sapendo che la vera ricchezza è un’altra: “Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta… perché vi accolgano nelle dimore eterne”.
Il Vangelo oggi ci scuote: ci chiede di essere amministratori fedeli e lungimiranti, non calcolatori freddi, ma credenti responsabili, che sanno che ogni dono va restituito, e che solo ciò che è donato davvero, rimane per sempre.
È un’altra la via di Gesù, la via della salvezza: è la via dell’amore umile, gratuito e universale, senza “se” e senza “ma”.
(Tutte le foto e video dell’ottavario visibili a questo link)
Al via l’Ottavario dedicato a Maria.
Oggi sabato 6 settembre dalle ore 10 alle ore 13 sono arrivati al Santuario i CICLISTI DEL CIRCUITO – SANTUARI EMILIA ROMAGNA.
Alle ore 10 hanno visitato il Museo dei Botroidi di Tazzola con il curatore Lamberto Monti ed alle 11,30 seconda visita guidata del Santuario, con il Rettore don Giulio Gallerani e successivamente benedizione dei ciclisti.
Poi tutti a pranzo con le prime formiche… nella gramigna!
Alle ore 20 ritrovo al Bivio Val Piola, FIACCOLATA verso il Santuario e all’arrivo “POLENTATA”.
E’ la serata tradizionale dei FALÒ NELLE TRE VALLI.
Domani domenica 7 settembre alle ore 16 Santo Rosario e alle ore 16,30 Messa con Battesimo, presieduta da don Giulio Gallerani, Rettore del Santuario… e a seguire CRESCENTINE.
Poi festa per tutta la settimana prossima.

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL MONTE DELLE FORMICHE.
SERMONE NEL BOSCO PER LA MADONNA DEL MONTE DELLE FORMICHE
“Ogni Santuario ci aiuta a guardare in alto, secondo la prospettiva di Dio – ha detto monsignor Silvagni durante il sermone nel bosco – Maria ci aiuta a vedere il mondo con gli occhi di Dio.
E noi, che siamo cristiani, dobbiamo rassegnarci ad essere delle persone ‘strane’. Noi non siamo gente normale, perché siamo stati toccati da un fatto straordinario. Celebriamo infatti oggi l’Esaltazione della Santa Croce. Abbiamo dei valori che oggi il mondo non comprende, ossia ricordare che Cristo ha sofferto per noi, per la nostra salvezza.
È un dono ed un mistero che noi dobbiamo adorare, vicino a Maria Addolorata presso la croce, accompagnandolo fino alla morte.
‘Stava presso la croce di suo Figlio’, diventando Madre di tutta l’umanità. E noi troviamo in Lei la dolcezza, il calore, l’amore, la fedeltà della nostra Mamma”.
“Che gioia essere parroco anche di questa parrocchia – ha detto don Giulio oggi a Montecalvo, in occasione dell’insediamento nella nuova chiesa a lui affidata
In missione, dalla Parrocchia di Rastignano, per pregare per tutti i giovani della Zona Pastorale 50 di Pianoro, di cui Acutis è patrono.