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Carissimi Parrocchiani,
si sta svolgendo il Campo Servizio dei giovani a Tolè, meravigliosa esperienza di condivisione, di servizio e di preghiera, con diversi ragazzi non solo della Parrocchia di Rastignano.
Con noi ci sono anche le nostre meravigliose suore di Madre Umilissima.
Stiamo conoscendo persone fantastiche di famiglie disabili della comunità del villaggio.
Penso che sia un'esperienza molto importante per i nostri giovani.
Un abbraccio a tutti

Il parroco don Giulio


CAMPO SERVIZIO A TOLE'

Siamo venuti su lunedì, qui al Villaggio, e torniamo a casa domani che è sabato. Oggi c'è la Festa dell'Assunta.

I ragazzi hanno fatto questa particolare esperienza di vita comune. Don Giulio lo chiama campo di servizio ma, in realtà, questi ragazzi formidabili imparano tanto. Loro hanno davvero cercato di penetrare questa vita e questa comunità, affiancandosi secondo le loro
sensibilità alle problematiche delle persone in difficoltà; a chi aveva bisogno semplicemente di un po' di compagnia; a chi aveva bisogno invece di essere imboccato perché non riusciva a mangiare autonomamente.

Hanno affiancato le diverse necessità che hanno colto. Una provocazione davvero molto sorprendente.

Poi, con Don Giulio si facevano dei momenti di verifica comune e di riflessione con le testimonianze di persone con vite “straordinarie”.

La vita qui è scandita dalla Liturgia delle Ore, e quindi si frequentano tutti i momenti di preghiera e di Adorazione con anche processioni.

Questo è anche luogo giubilare per cui abbiamo fatto il rito di
Giubileo con una piccola
processione nel villaggio e dei momenti di riflessione.

Maria Angela


16 Agosto - CAMPO SERVIZIO A TOLÈ

Giornata finale del Campo Servizio a Tolè.
Oggi i ragazzi tornano a casa.

È stata una settimana molto bella di grazia, di preghiera e di servizio.

Torneremo al Villaggio Pastor Angelicus di Tolè, forse anche per Capodanno.

Don Giulio

 

 

SEGNO E SORGENTE DELLA SPERANZA DELLA VITA ETERNA E DELLA FUTURA RISURREZIONE

Per noi l’odierna solennità è quasi una continuazione della Pasqua: della risurrezione e della ascensione del Signore.

Ed è, contemporaneamente, il segno e la sorgente della speranza della vita eterna e della futura risurrezione.

Di questo segno leggiamo nell’Apocalisse di Giovanni: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap 12,1).

E benché la nostra vita sulla terra si svolga, costantemente, nella tensione di quella lotta tra il drago e la donna, di cui parla lo stesso libro della Santa Scrittura; benché noi siamo quotidianamente sottoposti alla lotta tra il bene e il male, alla quale l’uomo partecipa sin dal peccato originale […] tuttavia quel segno della speranza permane e si rinnova costantemente nella fede della Chiesa.

(San Giovanni Paolo II 
Omelia Castel Gandolfo, 15 agosto 1980)

ALCUNI FILMATI DELLA SOLENNE FESTA DELLA PATRONA DELLA PARROCCHIA DI PIANORO

FESTA DI SANTA MARIA ASSUNTA, PATRONA DEL COMUNE
Il 1° novembre 1950, Pio XII proclama il dogma dell’assunzione in Cielo della Beata Vergine Maria in corpo ed anima.
Così scrisse: “…l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
Ecco che il 15 agosto, giorno che festeggia questa solennità, è diventato un giorno carico di Fede e di Speranza perché ci aiuta a dare senso alla nostra vita, a riscoprire il valore dei nostri gesti umani, a capire il motivo di prendersi cura del nostro corpo e a renderci conto di quanta efficacia abbiano le nostre scelte e le nostre azioni.
Quest’anno, 2025, tale solennità acquista un sapore tutto particolare perché è l’anno del Giubileo della SPERANZA.
Proprio così!
Maria Assunta in Cielo in corpo ed anima, è segno di consolazione e di speranza, perché indica la meta verso la quale siamo tutti incamminati.
Infatti nel credo proclamiamo la nostra fede nella risurrezione della carne.
Crediamo che anche il nostro corpo, come quello di Maria e di Gesù, risorgerà e sarà rivestito di tutto il Bene che attraverso questo nostro corpo saremo stati in grado di operare unitamente a Dio.
Ecco di cosa ci parla questa bellissima festa: della Vita Eterna!
E celebrare il 15 agosto, ci dà la possibilità di desiderare di costruire rapporti di Comunione.
Che bello quando la gente ci ricorda per il bene fatto!
Che bello “addormentarsi” sapendo di avere sparso, nell’arco della giornata, semi di Amore vero!
Ma il grande abbaglio che il 15 agosto porta con sé, sta nel fatto che il mondo propone semplicemente… ferragosto!
Una festa che, per il mondo, serve a distogliere lo sguardo dai valori sopra citati, per non fare pensare e per fare, di questo giorno e di questa notte, uno svago o uno sballo… senza che la gioia di questa stessa festa possa lasciare qualcosa di bello nella vita personale e nelle relazioni e che rimanga per sempre nel cuore e nel sorriso e non solo come momento flash.
E tu, PIANORO, hai l’onore e la gioia di aprire le porte della città a tutti coloro che vorranno condividere la festa patronale.
È bello vedere come il Comune si metta in moto per rendere viva la cittadinanza in questo giorno prezioso.
Un giorno che pur vedendo tanti pianoresi in ferie, allarga le mani in un abbraccio che diventa accoglienza.
È bello sapere che Pianoro è sotto lo sguardo e la protezione della santa più amata e che il Signore ci ha consegnato come Madre: la B. V. Maria!
Risplendi, Pianoro, di questa luce e lasciati cullare e guidare dalla dolcissima mano di questa bellissima Mamma…
Buona solennità a tutti.
Il Parroco di Pianoro
Don Daniela Busca
Nella foto la Chiesa di Santa Maria Assunta di Pianoro, con la pala di altare.

«Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate»

L'omelia pronunciata da papa Leone XIV alla messa di chiusura del Giubileo dei giovani

C’è una domanda importante nel nostro cuore, un bisogno di verità che non possiamo ignorare, che ci porta a chiederci: cos’è veramente la felicità?
Qual è il vero gusto della vita?

Domenica 27 Luglio (DOMENICA – Verde)
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Gen 18,20-32   Sal 137   Col 2,12-14   Lc 11,1-13


Il
tema del Vangelo di oggi è la preghiera. I discepoli guardando Gesù che prega avvertono il desiderio di imparare a pregare da Lui. Loro sapevano pregare con le formule della tradizione ebraica, ma nella preghiera di Gesù vedono una “qualità” diversa.

Egli vive con Dio Padre un rapporto intimo, e tutta la sua vita è intrisa di preghiera, specialmente ogni sua azione importante è preceduta da lunghe soste nella preghiera, perciò i discepoli chiedono di poter vivere anche loro quest’unione con Dio.

Questo è molto bello: da una parte risveglia la nostalgia di Dio e il desiderio di “respirare il suo amore” mediante la preghiera, desiderio che spesso viene sacrificato alle cose da fare o a sterili passatempi.
Dall’altra ci fa riflettere sul nostro modo di pregare, non si tratta chiaramente di ostentare o teatralizzare, ma di chiederci: chi mi guarda è attratto alla preghiera?

Quando prego, lo faccio sul serio?
Ad esempio, durante la celebrazione eucaristica sono partecipe o distratto?
Penso e mi chiedo se il parroco farà una buona performance con la sua omelia, o celebro sul serio?

Alla domanda dei discepoli Gesù risponde insegnando la preghiera del Padre nostro.
Come disse Papa Francesco (Angelus 28 luglio 2019): «Gesù non dà una definizione astratta della preghiera, né insegna una tecnica efficace per pregare ed “ottenere” qualcosa.

Egli invece invita i suoi a fare esperienza di preghiera, mettendoli direttamente in comunicazione col Padre, suscitando in essi una nostalgia per una relazione personale con Dio, con il Padre.
Sta qui la novità della preghiera cristiana!

Essa è dialogo tra persone che si amano, un dialogo basato sulla fiducia, sostenuto dall’ascolto e aperto all’impegno solidale […] Ciò che chiediamo nel “Padre nostro” è già tutto realizzato in noi nel Figlio Unigenito: la santificazione del Nome, l’avvento del Regno, il dono del pane, del perdono e della liberazione dal male.

Mentre chiediamo, noi apriamo la mano per ricevere […] i doni che il Padre ci ha fatto vedere nel Figlio». 

Sì, il Padre nostro è la sintesi di ogni preghiera e ogni preghiera dovrebbe essere ricapitolata nel Padre nostro.
A Dio chiediamo che il Suo nome sia santificato (cioè che Egli sia riconosciuto per ciò che è, il Santo, anche attraverso il nostro modo di vivere); che venga il suo regno (di amore, di giustizia e di pace, impegnandoci ad accoglierlo in noi e a costruirlo attorno a noi); che ci dia il pane quotidiano (cioè il necessario per vivere, dunque sia il “pane” materiale sia quello spirituale, ovvero il pane della Parola e dell’Eucaristia); che ci dia il suo perdono, impegnandoci a perdonare a nostra volta; e, infine, che non siamo abbandonati alla tentazione (ovvero invochiamo il suo aiuto per vincere la tentazione e saper scegliere il bene).

A tal proposito «La tentazione mette la libertà-responsabilità della persona di fronte a un bivio: il bene e il male.
Ad esempio, aiutare il prossimo o lasciarlo perdere?
Per scegliere il bene, è necessario l’aiuto di Dio che, d’altra parte, non lo impone a nessuno.

Da qui la consapevolezza d’averne bisogno e di chiederlo fiduciosi nella preghiera…
È consolante pensare e credere che Dio è sempre presente alla (o nella) tentazione, così da vincerla, anzi, trasformarla in conferma nella scelta del bene».

Poi Gesù racconta la parabola dell’amico importuno e dice: “bisogna insistere nella preghiera”: «Dio desidera essere cercato, perché Dio è dono.

È dono assoluto perché è amore e l’amore vuol donare tutto e donare se stesso.
Uno ne riceve nella misura in cui lo desidera […]
Desidera questo corpo a corpo con noi perché noi chiediamo tante cose a Lui; alla fine Lui vuole solo una cosa: che entriamo in contatto con Lui».

Perciò Gesù ci esorta a chiedere, a cercarlo, certi che Lui ci dà solo ciò che è il nostro vero bene.
A volte quello che chiediamo è buono ma ci vuol tempo; altre volte proprio quest’attesa purifica il nostro desiderio e ci troviamo a chiedere qualcosa di più profondo.

Ad esempio, ricordo una persona che all’inizio chiedeva al Signore che cambiassero alcune cose attorno a lei, dopo tempo si trovò a chiedere che Dio cambiasse lei e che quelle cose non la cambiassero in peggio!

Altre volte, nonostante ciò che chiediamo ci sembri buono, Dio ha in mente un bene più grande; perciò sembra che la porta rimanga chiusa ma se perseveriamo un giorno si aprirà e scopriremo che Dio non ci ha dato quel che chiedevamo ma ci ha dato molto di più.

In fondo, Egli ci dona sempre di più, perché ci dona se stesso!
Con questi sentimenti di fiducia, chiediamo alla Vergine Maria di aiutarci a gustare il Padre Nostro, pregandolo uniti a Gesù per vivere secondo il Vangelo sotto la guida dello Spirito Santo.

La firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica va apposta sulla scheda allegata al Modello Cud per coloro che possiedono solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati attestati dal Modello e sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

I lavoratori dipendenti e i pensionati che, oltre ai redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, possiedono altri redditi e/o oneri detraibili/deducibili e non hanno la Partita Iva, possono presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730 precompilato o ordinario: anche, qui, la firma va apposta nell’apposita scheda.

C’è poi il modello Redditi, per chi non sceglie il 730 oppure per chi è tenuto per legge a compilarlo. In tutti i casi, occorre firmare nella casella «Chiesa cattolica» facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta, nel riquadro denominato «Scelta per la destinazione dell’Otto per mille dell’Irpef» nella scheda.

Per informazioni e chiarimenti si può consultare il sito internet all’indirizzo www.8Xmille.it

Domenica di Pentecoste

La Pentecoste è perciò la pienezza della Pasqua, ed è l’ultima tappa della storia della salvezza che porta a compimento il grande progetto di Dio

La lettera di invito dell’arcivescovo alla MADONNA DI SAN LUCA

C arissimi, nella secolare tradizione della Chiesa bolognese, i fedeli hanno guardato all’immagine della Beata Vergine di San Luca come Madre della Speranza, in tutte le situazioni di difficoltà, come le pestilenze o le calamità naturali, o più semplicemente per arricchire la vita nello Spirito della comunità cristiana. Tutte queste circostanze le ritroviamo anche oggi, e siamo spinti a stringerci a Maria e, con lei, ad andare … Continue reading La lettera di invito dell’arcivescovo alla MADONNA DI SAN LUCA »

(DI CHIARA U NGUENDOLI E LUCA TENTORI - AVVENIRE del 11 Maggio 2025)

 «La Chiesa di Bologna si unisce all’arcivescovo cardinale Matteo Zuppi, impegnato nei giorni scorsi a Roma per il Conclave, nella gratitudine e nella preghiera a Dio per l’elezione a Successore di Pietro del cardinale Robert Francis Prevost, con il nome di Leone XIV.
Le campane della Cattedrale di Bologna e delle chiese dell’Arcidiocesi hanno suonato a festa dopo la “fumata bianca” che ha annunciato l’elezione del nuovo Papa».

Così si è espressa l’Arcidiocesi in un comunicato inviato dall’Ufficio Stampa giovedì 8 maggio, poco dopo l’annuncio e le prima parole del nuovo Pontefice dalla Loggia della Basilica di San Pietro in Vaticano, aggiungendo che «nelle chiese della Diocesi si pregherà per il nuovo Papa».

Oggi alle 17.30 in Cattedrale ci sarà la Messa di Ringraziamento per l’elezione del nuovo Papa, presieduta dal Cardinale Arcivescovo, a cui è invitata a partecipare tutta la Chiesa e la città di Bologna.
La celebrazione sarà anche in diretta streaming sul sito www.chiesadibologna. it e sul canale YouTube di 12Porte. Il cardinale Zuppi, che in questi giorni ha partecipato alle Congregazioni dei Cardinali, al Conclave e agli altri eventi e incontri con il Papa, invitando alla preghiera e al ringraziamento ha affermato: «Siamo contenti e ringraziamo il Signore per il dono del nuovo Papa, per il dono della grande bellezza della Chiesa che è emersa davanti agli occhi del mondo, che abbiamo vissuto e di cui abbiamo fatto esperienza anche in questi giorni».

Il 14 maggio 2023 l’allora monsignor Robert Francis Prevost, Prefetto del Dicastero per i Vescovi, ha presieduto la Messa in Cattedrale a Bologna in occasione della discesa della Madonna di San Luca in città».
«A Lei lo affidiamo con gioia e fiducia» affermano i vicari generali monsignor Stefano Ottani e monsignor Giovanni Silvagni:.

La Presidenza della Conferenza episcopale italiana, guidata dal cardinale Zuppi, ha inviato un messaggio al nuovo Papa: «Beatissimo Padre, esprimiamo i sentimenti di commozione e gioia delle Chiese in Italia nell’accogliere la notizia della Sua elezione al Soglio Pontificio. Insieme alle comunità ecclesiali eleviamo il canto di lode al Signore per il dono della Sua chiamata».

«Accogliamo il Suo invito - prosegue la lettera - a “essere una Chiesa missionaria, che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore”.

La nostra Conferenza episcopale è unita in modo speciale a Lei, a motivo del Suo ruolo del tutto unico di Vescovo di Roma e Primate d’Italia. Siamo grati di poter esercitare la collegialità episcopale sotto la Sua guida paterna. Le comunità ecclesiali si rallegrano con noi stringendosi intorno a colui che custodisce l’unità nella carità».

I Vescovi della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna (Ceer), presieduta da monsignor Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla «si uniscono - affermano in un comunicato - alla gioia dei fedeli delle loro Diocesi ed esprimono vicinanza, unendosi alla preghiera della Chiesa Universale, al nuovo Successore di Pietro.
In tutte le Diocesi della regione le campane delle chiese hanno accolto la “fumata bianca” suonando a distesa».

«I Vescovi della Ceer - proseguono - hanno invitato le comunità delle loro Diocesi ad unirsi in preghiera per il nuovo Papa perché lo Spirito Santo lo guidi, lo sostenga e lo illumini nel suo ministero al servizio della Chiesa e dell’intera famiglia umana e affidano il nuovo Papa alla materna intercessione della Madonna, venerata con diversi titoli mariani nelle Diocesi, e alla protezione dei Santi patroni delle Chiese della regione.

Nelle chiese dell’Emilia-Romagna si pregherà per il nuovo Papa e nelle Diocesi ci sarà una Messa di Ringraziamento».

Il Consiglio delle Chiese cristiane di Bologna scrive che: «appresa la notizia della elezione del nuovo vescovo di Roma, Papa Leone XIV, desidera esprimere la propria gioiosa vicinanza ai fratelli in Cristo della Chiesa cattolica romana per questo lieto e importante evento.

Consapevole che il cammino intrapreso dalle Chiese cristiane verso l’unità visibile è irrevocabile e promosso dal Santo Spirito, il Consiglio esprime il vivo auspicio che il successore di papa Francesco, chiamato ad essere ‘Servus servorum Dei’, prosegua con continuità l’impegno ecumenico arricchendolo anche di nuovi impulsi»

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha scritto un post su Facebook citando la frase del primo discorso di Papa Leone XIV: «Aiutateci anche voi, gli uni gli altri, a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Una pace disarmata e disarmante, umile e perseverante ».

«Con questo messaggio così importante per l’umanità intera accogliamo il nuovo Papa Leone XIV - commenta Lepore -. Da Bologna auguriamo al nuovo Pontefice un cammino di pace e di speranza per affrontare le grandi sfide del nostro tempo».
La stessa frase viene citata anche, sempre su Facebook, dal presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, con la breve chiosa: «Habemus Papam. Papa
 Leone XIV». 

Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità islamiche in Italia, a loro nome scrive: «Esprimo le più sentite congratulazioni a Sua Santità Papa Leone XIV per la sua elezione. Le sue prime parole – “La pace sia con tutti voi” – ci hanno profondamente colpito e commosso.

Questo saluto corrisponde esattamente al saluto quotidiano fra musulmani, “As-salamu alaykum” – “La pace sia su di voi”.

È un segno, un auspicio, un ponte».
A Roma, durante la permanenza del cardinale Zuppi in occasione del Conclave, erano presenti anche il segretario don Sebastiano Tori e, accreditato nella Sala Stampa Vaticana, il direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi e della Ceer Alessandro Rondoni.

Alla «fumata bianca» che ha annunciato l’elezione del nuovo Pontefice le campane hanno suonato a distesa Oggi alle 17.30 in Cattedrale la Messa di ringraziamento presieduta dal cardinale Zuppi, che invita a gioire e a pregare

(Foto: Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost, saluta la folla dalla Loggia della Basilica di San Pietro in Vaticano )

(Dal Quotidiano "Avvenire")

Prevost e l’omelia per la Madonna di San Luca

Il 14 maggio 2023 l’allora monsignor Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i Vescovi, ha presieduto una Messa nella Cattedrale di Bologna in occasione della discesa in città della Madonna di San Luca. Il giorno prima, monsignor Prevost aveva assistito all’arrivo in Cattedrale dell’Immagine della Vergine di San Luca e aveva partecipato, in serata, alla Veglia dei Giovani. All’inizio della celebrazione eucaristica del 14, il cardinale Zuppi gli rivolse un caloroso saluto, ringraziandolo «tantissimo della sua disponibilità ad aiutarci oggi in questa festa così importante per tutta la Chiesa di Bologna » e ricordando la sua biografia e i suoi incarichi.

Nell’omelia monsignor Prevost ha ringraziato a sua volta «la generosità di Sua Eminenza che mi ha detto: “Venga a Bologna”, e sono davvero contento e ringrazio tutti voi di permettermi di celebrare con voi questa bellissima festa». Ha poi ricordato la Festa della Mamma che si celebrava il giorno stesso e ha chiesto di ricordare e ringraziare tutte le mamme. «La mamma di tutti noi è la Vergine Maria - ha detto - e in questa settimana, anche qui a Bologna, riconosciamo che Maria ci ha visitati. È davvero una festa bellissima: cerchiamo tutti di viverla con devozione e fede».

Ha quindi commentato la liturgia del giorno, solennità di Pentecoste, e ha par- dell’opera dello Spirito Santo che Gesù promette agli Apostoli dicendo: «Non vi lascerò soli». «È un’icona evangelica - ha detto - che ci dà molto conforto. Ogni forma di abbandono affettivo può farci comprendere cosa significa avere qualcuno che ci fa compagnia e quando questo qualcuno ha la Q maiuscola, diventa ancora più confortante ». E ha fatto l’esempio della solitudine dei malati di Covid e del conforto loro offerto da medici e personale sanitario. «Pensiamo allora - ha affermato - a Gesù, vicino a tutti i nostri dolori, alle nostre incertezze, delusioni e che ci raccomanda di non avere paura di fronte alla sua assenza fisica perché ci manderà lo Spirito Paraclito, lo Spirito Consolatore». Poi ha paragonato lo Spirito a due fondamentali funzioni del nostro corpo: il respiro e il battito cardiaco. «Il respiro e il battito del cuore - detto - sono forse l’immagine più bella di cosa sia lo Spirito Santo per tutti noi come cristiani, per la Chiesa e per ogni essere umano perché questo Spirito che Gesù ci ha promesso è il Consolatore ». «Ma il frutto più grande dello Spirito - ha concluso - è l’amore. Verifichiamo  che lo Spirito abita in noi se siamo persone che amano, persone che sanno accogliere i comandamenti di Gesù. Gesù ci ha manifestato il suo amore anche attraverso il dono di sua madre. Dirà Gesù sulla croce al discepolo: “Giovanni, ecco tua madre”. E da quel giorno l’ha presa in casa sua. Gesù ci presenta sua madre e ci chiede di tenerla a casa con noi. L’immagine che voi venerate qui a Bologna e per la quale avete tanta devozione si richiama proprio questo amore duplice. Da una parte il bambino che ci indica il volto della madre e dall’altra la madre che ci inlato dica e dona il figlio suo. Il miracolo più grande che Maria fa e può fare nella nostra vita è quello di non farci mai perdere la via della nostra salvezza che è il figlio suo Gesù. Adorate il Signore Cristo nei vostri cuori e così essere testimoni di questa presenza con dolcezza e rispetto. E chi più della Vergine Maria può insegnarci questa dolcezza? Se contemha pliamo la sua immagine non solo artistica, ma soprattutto quella che emerge dal Vangelo, attraverso il suo silenzio e la sua obbedienza, possiamo portare frutti per noi e per gli altri».

Il video e il testo integrale del saluto del cardinale Zuppi e dell’omelia di monsignor Prevost su www.chiesadibologna. it e sul canale Youtube di 12Porte.

Il 14 maggio 2023 l’allora prefetto del Dicastero per i Vescovi celebrò la Messa in Cattedrale davanti all’icona della Vergine

La Messa in Cattedrale presieduta dall’allora monsignor Prevost il 14 maggio 2023 (foto Minnicelli Bragaglia)