(Dall’inserto di AVVENIRE – Bologna Sette)
Al cinema Bristol (via Toscana 1469 verrà proiettato, domani alle 20.45, il film documentario «Segui me» dedicato a suor Elena Cavazzoni.
Nata e vissuta a Pieve del Pino, nella Zona pastorale Pianoro, ha lasciato un segno indelebile nella vita di molte persone.
Dopo la conversione, seguendo il parroco don Luigi Venturi, si è impegnata nel gruppo di Rinnovamento nello Spirito Santo, nelle attività di Radio Maria e nei pellegrinaggi dell’Unitalsi a Lourdes e Medjugorie.
Poi l’incontro con la Comunità dei figli di Dio e con Padre Serafino Tognetti, e la sua successiva consacrazione nel 1999.
All’inizio del 2000 le condizioni di salute di Elena peggiorano sensibilmente, ed entra in alcuni periodi in una sorta di «coma vigile».
Il 9 gennaio 2000, mentre è ricoverata all’Ospedale Bellaria, Elena emette i voti religiosi di povertà, castità ed obbedienza, diventando la prima consacrata di Pieve del Pino, forse l’unica a memoria degli anziani del territorio.
Tutto il percorso di santità di Elena viene descritto nel libro «Nascosti con Cristo in Dio», un volume che racconta la testimonianza di vita e di morte di quattro giovani della Comunità fondata da don Divo Barsotti.
«Elena Cavazzoni ci ha insegnato che a Gesù non bisogna mai dire di no – scrivono gli amici Giusy e Raffaele – attendere in ogni azione a far bene quello che si fa; dare sempre, con le finezze della carità, non rimanere mai estraneo».
(articolo di Gianluigi Pagani)






"Ognuno di noi ha un'immagine di San Giovanni Paolo II - ha detto don Giulio durante l'omelia odierna davanti alla Reliquia di Karol Wojtyla - a me ha sempre colpito il suo sguardo, uguale a quello di Maria nelle icone. Sembrava uno sguardo che andasse oltre, altrove. Era uno sguardo presente, ma oltre, in un'altra dimensione.










Da domani a domenica 23 nella chiesa dei Santi Pietro e Girolamo a Rastignano di Pianoro (Via Andrea Costa, 65) sarà esposta la reliquia di San Giovanni Paolo II, consistente in un’ampolla contenente delle gocce di sangue del Santo Padre, consegnata nel 2017 al Centro culturale San Paolo, espressione della famiglia paolina fondata dal Beato Giacomo Alberione, direttamente dal cardinale monsignor Stanislao Dziwisz.