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In un mondo confuso, in crisi e spesso in aperto contrasto con la Chiesa, padre Calloway ci invita ad accostarci a San Giuseppe, il nostro padre spirituale, per ritrovare la strada della salvezza.

Frutto di accurate ricerche e di profonda devozione, il programma di consacrazione proposto in questo libro permette di sperimentare nella propria vita i miracoli, la potenza e l'amore di san Giuseppe, patrono della Chiesa universale e terrore dei demoni.

(CONSACRAZIONE A SAN GIUSEPPE
di Donald H. Calloway  Edizioni Segno - Il libro si può ritirare in parrocchia nei panchetti in chiesa)


Buon 13mo compleanno ,
carissima nostra " Chiesa nuova"
( ma ormai adolescente...) di San Pietro

Casa sempre ( e non per modo di dire...) aperta
per raccogliere i nostri ringraziamenti e le nostre richieste, le nostre lacrime e le nostre feste.

La seconda casa di tutti noi
Porta del Cielo che colora di speranza tutte le nostre giornate... come siamo fortunati noi di Rasti!

E per questo oggi alla S.Messa solenne delle 18,30 di ringraziamento, pregheremo
per il Vescovo Carlo che l'ha consacrata,
per l'architetto Sabbi che l'ha ideata,
l'amico Sergio che l'ha sostenuta,
l'artista Goffredo che l'ha abbellita, perché da Lassù continuino ad amare...la Casa di Gesù Eucaristia fra le nostre case 
...e per ringraziare anche chi ha contribuito, in tanto modi,

a partire da don Severino, alla sua realizzazione

 

“Nella vita alcune cose le possiamo scegliere, mentre altre non le possiamo scegliere, ma ci vengono donate – ha detto don Giulio durante l’omelia odierna – cosa rende preziosa ed importante la vita?

Non ci scegliamo i genitori, il luogo dove vivere, il nostro corpo e il nostro carattere, ed infine non possiamo scegliere la nostra stessa vita.

Oggi è proprio la Giornata della Vita con il tema ‘la forza della vita ci sorprenderà’.
Non dobbiamo avere paura di questa sorpresa perché è un dono di Dio.
Ma io devo essere consapevole che la vita non viene da me, ma viene da una persona che mi vuole tanto bene.
Alzatevi prima la mattina e fate una preghiera ed un pensiero, tipo ‘Dio, oggi fai tu, sorprendimi’.
La vita non va come vogliamo noi, perché ci è stata donata.

Un’altra cosa non viene da noi e vale come la vita: è l’amore.

L’amore è come la vita, non viene da noi, e ci sorprende.
Noi siamo chiamati ad amare come Gesù, che si è fatto ‘tutto a tutti’.

 

La Messa è tutto. Noi portiamo sull’altare tutti i nostri mali, sofferenze, e peccati.

Dio prenderà su di sé tutto e poi entrerà dentro di noi con l’ostia, in comunione con noi e la comunione guarisce.

C’è un solo modo di vivere, salvando gli altri.
Amare significa amare tutti, se no, non è amare.
Non c’è limite all’amore.Dio è ilsole che è la vittoria sulle tenebre e ci salva, lasciandoci sorprendere dalla vita.
Dio mi chiede di essere quindi strumento del suo amore.

“Ecco come Dio vince il male del mondo: abbassandosi, facendosene carico.
È anche il modo in cui noi possiamo risollevare gli altri: non giudicando, non intimando che cosa fare, ma facendoci vicini, con-patendo, condividendo l’amore di Dio ”

 

Oggi festeggiamo il Battesimo del Signore.
Abbiamo lasciato, pochi giorni fa, Gesù bambino visitato dai Magi; oggi lo ritroviamo adulto sulle rive del Giordano.

La liturgia ci fa compiere un salto di circa trent’anni, trent’anni di cui sappiamo una cosa: furono anni di vita nascosta, che Gesù trascorse in famiglia – alcuni, prima, in Egitto, come migrante per fuggire dalla persecuzione di Erode, gli altri a Nazaret, imparando il mestiere di Giuseppe –, in famiglia obbedendo ai genitori, studiando e lavorando.

Colpisce che la maggior parte del tempo sulla Terra il Signore lo abbia passato così, vivendo la vita di tutti i giorni, senza apparire.

Pensiamo che, secondo i Vangeli, sono stati tre gli anni di prediche, di miracoli e tante cose.

Tre.
E gli altri, tutti gli altri, di vita nascosta in famiglia.

È un bel messaggio per noi: ci svela la grandezza del quotidiano, l’importanza agli occhi di Dio di ogni gesto e momento della vita, anche il più semplice, anche il più nascosto.
Dopo questi trent’anni di vita nascosta inizia la vita pubblica di Gesù.
E comincia proprio con il Battesimo al fiume Giordano.

Ma Gesù è Dio, perché Gesù si fa battezzare?

Il Battesimo di Giovanni consisteva in un rito penitenziale, era segno della volontà di convertirsi, di essere migliori, chiedendo perdono dei propri peccati. Gesù non ne aveva certo bisogno.

Infatti Giovanni Battista cerca di opporsi, ma Gesù insiste.
Perché?
Perché vuole stare con i peccatori: per questo si mette in coda con loro e compie il loro stesso gesto.
Lo fa con l’atteggiamento del popolo, con l’atteggiamento loro [della gente] che, come dice un inno liturgico, si avvicinava «nuda l’anima e nudi i piedi».

L’anima nuda, cioè senza coprire niente, così, peccatore.
Questo è il gesto che fa Gesù, e scende nel fiume per immergersi nella nostra stessa condizione.

Battesimo, infatti, significa proprio “immersione”.

Nel primo giorno del suo ministero, Gesù ci offre così il suo “manifesto programmatico”.
Ci dice che Lui non ci salva dall’alto con una decisione sovrana o un atto di forza, un decreto, no:
Lui ci salva venendoci incontro e prendendo su di sé i nostri peccati.
Ecco come Dio vince il male del mondo: abbassandosi, facendosene carico.

È anche il modo in cui noi possiamo risollevare gli altri:
non giudicando, non intimando che cosa fare, ma facendoci vicini, con-patendo, condividendo l’amore di Dio. La vicinanza è lo stile di Dio nei nostri confronti; Lui stesso lo disse a Mosè:
«Pensate: quale popolo ha i suoi dèi così vicini come voi avete me?».

La vicinanza è lo stile di Dio nei nostri confronti.
Dopo questo gesto di compassione di Gesù, accade una cosa straordinaria: i cieli si aprono e si svela finalmente la Trinità.
Lo Spirito Santo scende in forma di colomba (cfr. Mc 1,10) e il Padre dice a Gesù:
«Tu sei il Figlio mio, l’amato» (v. 11).

Dio si manifesta quando appare la misericordia.
Non dimenticare questo: Dio si manifesta quando appare la misericordia, perché quello è il suo volto.

Gesù si fa servo dei peccatori e viene proclamato Figlio; si abbassa su di noi e lo Spirito scende su di Lui.
Amore chiama amore.
Vale anche per noi: in ogni gesto di servizio, in ogni opera di misericordia che compiamo Dio si manifesta, Dio pone il suo sguardo sul mondo.
Questo vale per noi.

Ma, ancora prima che facciamo qualsiasi cosa, la nostra vita è segnata della misericordia che si è posata su di noi.
Siamo stati salvati gratuitamente.
La salvezza è gratis.
È il gesto gratuito di misericordia di Dio nei nostri confronti.

Sacramentalmente questo si fa il giorno del nostro Battesimo; ma anche coloro che non sono battezzati ricevono la misericordia di Dio sempre, perché Dio è lì, aspetta, aspetta che si aprano le porte dei cuori. Si avvicina, mi permetto di dire, ci carezza con la sua misericordia.
La Madonna, che ora preghiamo, ci aiuti a custodire la nostra identità, cioè l’identità di essere “misericordiati”, che sta alla base della fede e della vita.

(Letture: Is 55,1-11; Is 12; 1Gv 5,1-9; Mc 1,7-11,3)

All’inizio di un nuovo anno percepiamo il bisogno di contare i giorni, misurare il tempo.

L’Evangelista Luca scrive che Maria e Giuseppe obbediscono alla Legge circoncidendo Gesù all’ottavo giorno.
In loro c’è qualcosa di più profondo che non l’osservanza di un precetto: hanno cure del tempo compiendo la cosa giusta al momento opportuno.

Obbedire a una norma temporale ci educa a riconoscere che non siamo noi i padroni del tempo, ma il tempo è un bene che ci viene donato e al cui ritmo dobbiamo sottostare.

Gustanto il tempo come un dono offerto impariamo a riconoasce la vita stessa come un bene che non ci appartiene, ma di cui siamo debitori, verso Dio e gli altri.

Maria ci suggerisce una seconda custodia importante, quella del cuore.

Mentre altri parlano e lodano, lei rimane nel silenzio di chi sa accogliere e meditare la “Parola” di Dio.
La custodia del silenzio e del cuore generano poi una una custodia ulteriore: delle labbra e delle parole.

Dio, attraverso Mosè, pone sulle labbra di Aronne le parole della benedizione.

Quali sono le parole che maggiormenete affiorano sulle nostre labbra ?

Custodendo, come Maria la Parola nel cuore diventiamo capaci, come Aronne, di benedire e donare pace.

La zona Pastorale 50 che riunisce  le chiese di Pianoro e Rastignano è sempre tenuta sotto osservazione dalla stampa per le sue molteplici inziative.
Anche la rivista locale “L’Idea” ha dedicato una pagina per tenere informati sulla ZP 50 (Zona Pastorale 50), che con piacere pubblichiamo qui sotto in versione a colori.
Buona lettura e buona informazione !


.”Cosa significa Figlio dell’Uomo – ha detto don Giulio durante l’omelia odierna
secondo gli Ebrei, era un essere divino che sarebbe venuto alla fine del mondo

Nudi, forestieri, carcerati ecc…. ma chi accoglie ed aiuta tutte queste persone citate nel Vangelo odierno? I genitori. Regnare significa amare come amano i genitori.

Ma Gesù ha sopportato tutte queste condizioni citate nel Vangelo, e quindi non desidera altro che noi diventiamo suoi genitori.
Il Signore ci concede tanta speranza del Paradiso, perché anche solo un gesto di amore ci salverà.

Dio all’inizio della vita, ha separato le acque dai mari e poi tutto il resto.
Fino alla separazione del bene dal male. Regnare è ‘separare’ per andare verso il Signore, uniti a lui.

Quelli che invece non hanno fatto nulla, secondo il Vangelo, andranno al ‘supplizio’, che in latino significa ‘piegarsi sulle ginocchia’…”

Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna.

Carissime sorelle, “GRAZIE!!”… come ogni anno, non mi viene un’altra parola migliore per iniziare queste poche righe di saluto… e di richiesta di preghiere!

Proprio oggi ho avuto modo di leggere l’esortazione apostolica “C’est la confiance” del Santo Padre Francesco sulla fiducia nell’amore misericordioso di Dio, in occasione del 150º anniversario della nascita di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo: questa lettera, veramente preziosa spiritualmente, mi ha confermato che la più efficace missione ed evangelizzazione è opera di una preghiera “fatta di fiducia”, che non sa mettere limiti nel chiedere ed è già certa che Dio mette un desiderio nel nostro cuore (la salvezza di tutte le anime!) semplicemente perché vuole realizzarlo, proprio attraverso di noi.

Vi chiedo quindi di continuare a pregare ed offrire tutta la vostra vita sempre e solo per quello, la salvezza delle anime di ogni tempo e luogo, che è poi l’unico desiderio che da sempre riempie i Santissimi Cuori di Gesù e Maria… e san Giuseppe! In quest’anno 2023 ho avuto modo infatti di riflettere sul ruolo, decisivo per l’Incarnazione e quindi per la Redenzione, dello sposo di Maria, del padre ed educatore di Gesù e del capo della Santa Famiglia: riscoprire la ricchezza della sua spiritualità, capace di custodire, nutrire e formare il Salvatore, nel silenzio e nel nascondimento della vita feriale, mi ha fatto pensare che questi sono davvero anche i tempi di san Giuseppe, e vi posso testimoniare che la sua intercessione è davvero infallibile!

Ringrazio il Signore per i doni, pur nelle difficoltà immancabili che nella perseveranza possiamo però sempre superare, che ci ha fatto anche quest’anno nella vita di Comunità delle mie tre Parrocchie, Rastignano, Carteria e Zena, e nella vita di Preghiera del Santuario del Monte delle Formiche e dell’Adorazione Eucaristica Perpetua “Mater Dei”: continuo ad affidare alla vostra intercessione tutto il ministero che il Vescovo mi ha affidato, ed in particolare in quest’anno vi chiedo una preghiera speciale per la Decennale Eucaristica che culminerà il 2 giugno 2024, e per la Visita Pastorale Zonale del 7-10 novembre 2024.

Da parte mia e da parte di tutte le nostre comunità vi assicuriamo un continuo e caro ricordo davanti ai nostri Tabernacoli, il vero centro del mondo, sorgenti inesauribili di speranza e “fonte e culmine di tutta la vita”, nostra e di tutti e di tutto…

Con affetto e fiducia, don Giulio

PS: è uscita a settembre la quarta edizione del libretto “La Via Nascosta dei Bambini nati in Cielo”, con alcune nuove pagine, in particolare su san Giuseppe e la spiritualità di questi bambini; se volete alcune copie basta che mi scriviate e provvederò io ad inviarvele.

“GESU’, MARIA GIUSEPPE VI AMO, SALVATE ANIME

Ci troviamo sabato 25 novembre nella parrocchia di San Bartolomeo di Musiano:
▪ore 16:00 Santa Messa;
▪a seguire incontro con gli SPOSI  –  (in altra sala: gioco per i ragazzi e i bimbi);
▪cena insieme in parrocchia
(contributo di euro 30 a famiglia; dare conferma a Maria Antonietta – 393 707 9717 – entro mercoledì 22 novembre).

Spero possiate esserci.
Invitate i vostri amici!!!

“La famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda e vede i due miracoli più belli che ha fatto: donare la vita e donare l’amore
(San Giovanni Paolo II)”

Il Signore vi benedica.
Vostri don Daniele ed equipe organizzativa.

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Nell’Articolo presente su “Il resto del Carlino” di domenica 19 Novembre 2023 sul tema del titolo di questo articolo, era presenta anche la nostra volontaria “Carla”.

Articolo da leggere !