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(DI CHIARA U NGUENDOLI E LUCA TENTORI - AVVENIRE del 11 Maggio 2025)

 «La Chiesa di Bologna si unisce all’arcivescovo cardinale Matteo Zuppi, impegnato nei giorni scorsi a Roma per il Conclave, nella gratitudine e nella preghiera a Dio per l’elezione a Successore di Pietro del cardinale Robert Francis Prevost, con il nome di Leone XIV.
Le campane della Cattedrale di Bologna e delle chiese dell’Arcidiocesi hanno suonato a festa dopo la “fumata bianca” che ha annunciato l’elezione del nuovo Papa».

Così si è espressa l’Arcidiocesi in un comunicato inviato dall’Ufficio Stampa giovedì 8 maggio, poco dopo l’annuncio e le prima parole del nuovo Pontefice dalla Loggia della Basilica di San Pietro in Vaticano, aggiungendo che «nelle chiese della Diocesi si pregherà per il nuovo Papa».

Oggi alle 17.30 in Cattedrale ci sarà la Messa di Ringraziamento per l’elezione del nuovo Papa, presieduta dal Cardinale Arcivescovo, a cui è invitata a partecipare tutta la Chiesa e la città di Bologna.
La celebrazione sarà anche in diretta streaming sul sito www.chiesadibologna. it e sul canale YouTube di 12Porte. Il cardinale Zuppi, che in questi giorni ha partecipato alle Congregazioni dei Cardinali, al Conclave e agli altri eventi e incontri con il Papa, invitando alla preghiera e al ringraziamento ha affermato: «Siamo contenti e ringraziamo il Signore per il dono del nuovo Papa, per il dono della grande bellezza della Chiesa che è emersa davanti agli occhi del mondo, che abbiamo vissuto e di cui abbiamo fatto esperienza anche in questi giorni».

Il 14 maggio 2023 l’allora monsignor Robert Francis Prevost, Prefetto del Dicastero per i Vescovi, ha presieduto la Messa in Cattedrale a Bologna in occasione della discesa della Madonna di San Luca in città».
«A Lei lo affidiamo con gioia e fiducia» affermano i vicari generali monsignor Stefano Ottani e monsignor Giovanni Silvagni:.

La Presidenza della Conferenza episcopale italiana, guidata dal cardinale Zuppi, ha inviato un messaggio al nuovo Papa: «Beatissimo Padre, esprimiamo i sentimenti di commozione e gioia delle Chiese in Italia nell’accogliere la notizia della Sua elezione al Soglio Pontificio. Insieme alle comunità ecclesiali eleviamo il canto di lode al Signore per il dono della Sua chiamata».

«Accogliamo il Suo invito - prosegue la lettera - a “essere una Chiesa missionaria, che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore”.

La nostra Conferenza episcopale è unita in modo speciale a Lei, a motivo del Suo ruolo del tutto unico di Vescovo di Roma e Primate d’Italia. Siamo grati di poter esercitare la collegialità episcopale sotto la Sua guida paterna. Le comunità ecclesiali si rallegrano con noi stringendosi intorno a colui che custodisce l’unità nella carità».

I Vescovi della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna (Ceer), presieduta da monsignor Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla «si uniscono - affermano in un comunicato - alla gioia dei fedeli delle loro Diocesi ed esprimono vicinanza, unendosi alla preghiera della Chiesa Universale, al nuovo Successore di Pietro.
In tutte le Diocesi della regione le campane delle chiese hanno accolto la “fumata bianca” suonando a distesa».

«I Vescovi della Ceer - proseguono - hanno invitato le comunità delle loro Diocesi ad unirsi in preghiera per il nuovo Papa perché lo Spirito Santo lo guidi, lo sostenga e lo illumini nel suo ministero al servizio della Chiesa e dell’intera famiglia umana e affidano il nuovo Papa alla materna intercessione della Madonna, venerata con diversi titoli mariani nelle Diocesi, e alla protezione dei Santi patroni delle Chiese della regione.

Nelle chiese dell’Emilia-Romagna si pregherà per il nuovo Papa e nelle Diocesi ci sarà una Messa di Ringraziamento».

Il Consiglio delle Chiese cristiane di Bologna scrive che: «appresa la notizia della elezione del nuovo vescovo di Roma, Papa Leone XIV, desidera esprimere la propria gioiosa vicinanza ai fratelli in Cristo della Chiesa cattolica romana per questo lieto e importante evento.

Consapevole che il cammino intrapreso dalle Chiese cristiane verso l’unità visibile è irrevocabile e promosso dal Santo Spirito, il Consiglio esprime il vivo auspicio che il successore di papa Francesco, chiamato ad essere ‘Servus servorum Dei’, prosegua con continuità l’impegno ecumenico arricchendolo anche di nuovi impulsi»

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha scritto un post su Facebook citando la frase del primo discorso di Papa Leone XIV: «Aiutateci anche voi, gli uni gli altri, a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Una pace disarmata e disarmante, umile e perseverante ».

«Con questo messaggio così importante per l’umanità intera accogliamo il nuovo Papa Leone XIV - commenta Lepore -. Da Bologna auguriamo al nuovo Pontefice un cammino di pace e di speranza per affrontare le grandi sfide del nostro tempo».
La stessa frase viene citata anche, sempre su Facebook, dal presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, con la breve chiosa: «Habemus Papam. Papa
 Leone XIV». 

Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità islamiche in Italia, a loro nome scrive: «Esprimo le più sentite congratulazioni a Sua Santità Papa Leone XIV per la sua elezione. Le sue prime parole – “La pace sia con tutti voi” – ci hanno profondamente colpito e commosso.

Questo saluto corrisponde esattamente al saluto quotidiano fra musulmani, “As-salamu alaykum” – “La pace sia su di voi”.

È un segno, un auspicio, un ponte».
A Roma, durante la permanenza del cardinale Zuppi in occasione del Conclave, erano presenti anche il segretario don Sebastiano Tori e, accreditato nella Sala Stampa Vaticana, il direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi e della Ceer Alessandro Rondoni.

Alla «fumata bianca» che ha annunciato l’elezione del nuovo Pontefice le campane hanno suonato a distesa Oggi alle 17.30 in Cattedrale la Messa di ringraziamento presieduta dal cardinale Zuppi, che invita a gioire e a pregare

(Foto: Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost, saluta la folla dalla Loggia della Basilica di San Pietro in Vaticano )

(Dal Quotidiano "Avvenire")

Prevost e l’omelia per la Madonna di San Luca

Il 14 maggio 2023 l’allora monsignor Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i Vescovi, ha presieduto una Messa nella Cattedrale di Bologna in occasione della discesa in città della Madonna di San Luca. Il giorno prima, monsignor Prevost aveva assistito all’arrivo in Cattedrale dell’Immagine della Vergine di San Luca e aveva partecipato, in serata, alla Veglia dei Giovani. All’inizio della celebrazione eucaristica del 14, il cardinale Zuppi gli rivolse un caloroso saluto, ringraziandolo «tantissimo della sua disponibilità ad aiutarci oggi in questa festa così importante per tutta la Chiesa di Bologna » e ricordando la sua biografia e i suoi incarichi.

Nell’omelia monsignor Prevost ha ringraziato a sua volta «la generosità di Sua Eminenza che mi ha detto: “Venga a Bologna”, e sono davvero contento e ringrazio tutti voi di permettermi di celebrare con voi questa bellissima festa». Ha poi ricordato la Festa della Mamma che si celebrava il giorno stesso e ha chiesto di ricordare e ringraziare tutte le mamme. «La mamma di tutti noi è la Vergine Maria - ha detto - e in questa settimana, anche qui a Bologna, riconosciamo che Maria ci ha visitati. È davvero una festa bellissima: cerchiamo tutti di viverla con devozione e fede».

Ha quindi commentato la liturgia del giorno, solennità di Pentecoste, e ha par- dell’opera dello Spirito Santo che Gesù promette agli Apostoli dicendo: «Non vi lascerò soli». «È un’icona evangelica - ha detto - che ci dà molto conforto. Ogni forma di abbandono affettivo può farci comprendere cosa significa avere qualcuno che ci fa compagnia e quando questo qualcuno ha la Q maiuscola, diventa ancora più confortante ». E ha fatto l’esempio della solitudine dei malati di Covid e del conforto loro offerto da medici e personale sanitario. «Pensiamo allora - ha affermato - a Gesù, vicino a tutti i nostri dolori, alle nostre incertezze, delusioni e che ci raccomanda di non avere paura di fronte alla sua assenza fisica perché ci manderà lo Spirito Paraclito, lo Spirito Consolatore». Poi ha paragonato lo Spirito a due fondamentali funzioni del nostro corpo: il respiro e il battito cardiaco. «Il respiro e il battito del cuore - detto - sono forse l’immagine più bella di cosa sia lo Spirito Santo per tutti noi come cristiani, per la Chiesa e per ogni essere umano perché questo Spirito che Gesù ci ha promesso è il Consolatore ». «Ma il frutto più grande dello Spirito - ha concluso - è l’amore. Verifichiamo  che lo Spirito abita in noi se siamo persone che amano, persone che sanno accogliere i comandamenti di Gesù. Gesù ci ha manifestato il suo amore anche attraverso il dono di sua madre. Dirà Gesù sulla croce al discepolo: “Giovanni, ecco tua madre”. E da quel giorno l’ha presa in casa sua. Gesù ci presenta sua madre e ci chiede di tenerla a casa con noi. L’immagine che voi venerate qui a Bologna e per la quale avete tanta devozione si richiama proprio questo amore duplice. Da una parte il bambino che ci indica il volto della madre e dall’altra la madre che ci inlato dica e dona il figlio suo. Il miracolo più grande che Maria fa e può fare nella nostra vita è quello di non farci mai perdere la via della nostra salvezza che è il figlio suo Gesù. Adorate il Signore Cristo nei vostri cuori e così essere testimoni di questa presenza con dolcezza e rispetto. E chi più della Vergine Maria può insegnarci questa dolcezza? Se contemha pliamo la sua immagine non solo artistica, ma soprattutto quella che emerge dal Vangelo, attraverso il suo silenzio e la sua obbedienza, possiamo portare frutti per noi e per gli altri».

Il video e il testo integrale del saluto del cardinale Zuppi e dell’omelia di monsignor Prevost su www.chiesadibologna. it e sul canale Youtube di 12Porte.

Il 14 maggio 2023 l’allora prefetto del Dicastero per i Vescovi celebrò la Messa in Cattedrale davanti all’icona della Vergine

La Messa in Cattedrale presieduta dall’allora monsignor Prevost il 14 maggio 2023 (foto Minnicelli Bragaglia)

 Rosario itinerante
davanti all’immagine della Madonna della Maestà a Pianoro Vecchio

Questa sera, secondo appuntamento della recita del Santo Rosario, itinerante nei luoghi con un'immagine della Madonna presente nel territorio delle parrocchie di Pianoro.

Quest’anno la Via Mater Dei vive una nuova vita. «Per volontà di papa Francesco, ogni santuario mariano diventa un luogo giubilare in cui ricevere l’indulgenza, il grande dono della Misericordia», spiega don Massimo Vacchetti della Diocesi di Bologna. «Ma il percorso è adatto a tutti, anche ai laici – aggiunge Barbara Franchi, sindaca di Lizzano in Belvedere – perché il cammino è un’occasione di riflessione e di introspezione, d’incontro di luoghi mistici».

Si parte dal cuore di Bologna, a pochi passi da Piazza Maggiore, con il Santuario di Santa Maria della Vita. Poi si sale su, al Santuario di San Luca, che dall’alto protegge tutta la città. E da lì il lungo viaggio attraverso i verdi paesaggi dell’Appennino bolognese. Sette tappe per un totale di 157 km sui crinali di media montagna, alla scoperta dei dieci santuari mariani e dei sentieri ripristinati dopo le alluvioni degli scorsi anni, che collegano la Turrita a Firenze.

La lunghezza del percorso e il dislivello possono spaventare i camminatori in erba, però, come sottolinea don Vacchetti, «si possono percorrere tutte le tappe in una settimana, ma anche fare solo un pezzo del tragitto, recandosi in uno dei luoghi santi».

L’occasione perfetta si presenta sabato 24 maggio mattina, quando si potrà partecipare all’escursione sull’anello del Santuario di Serra-Ripoli. Un percorso di solo sei chilometri, alla portata di tutti e collegato con il treno a Bologna.

In più, un appuntamento da non perdere per gli appassionati della vita all’aria aperta è lo Yunka Festival, organizzato dalla comunità dei Cammini d'Italia. Dal 31 maggio al 2 giugno, al Monte Bibele si terranno tre giorni all’insegna della condivisione della passione per l’outdoor. Da workshop per imparare a sopravvivere nei boschi, tra erbe spontanee e cibi essiccati, a sessioni di orientamento, da lezioni di tiro con l’arco e di slackline a sessioni di yoga, per connettersi con la natura e creare insieme ricordi indimenticabili.

Per un maggior approfondimento forniamo una lista di link che potrete visionare a vostro piacimento:

(Dal “Resto del Carlino” del 6Maggio 2025)

Molti fedeli presenti alla tradizionale celebrazione alla chiesa di Montovolo (Grizzana Morandi)

E’ stata celebrata, come da tradzione, la festa della Santa Croce al Santuario di Montovolo (Vedi foto).
La ricorrenza religiosa, che si è svolta domenica scorsa, ha segnato anche l’apertura stagionale della Chiesa dedicata a Santa Maria della Consolazione, retta dal parroco di Riola don Augusto Modena.

“La celebrazione della Santa Croce, di cui la chiesa di Montovolo cusotdisce una reliquia – racconta Elisabetta Gentilini – volontaria del Santuario – è molto antica.
Da essa deriva la consuetudine, un tempo diffusa, di apporre una rudimentale croce di legno negli orti familiari.

Come ogni anno è stata celebrata la Messa, il parroco ha benedetto le tre vallate del Savena, del Setta e del Reno.
La partecipazione è stata buona, anche con i bambini del catechismo della parrocchia di Santa Maria Assunta di Riola che sono venuti al Santuario come facevano i loro nonni”.

Ora chiesa e ristoro saranno aperti tutti i fine settimana dai volontari fino alla fine di settembre

 

Come ogni anno, nel mese di maggio, riprende la felice iniziativa di recitare il S. Rosario davanti all'immagine della Madonna, in punti pubblici. Come primo punto, martedì 6 Maggio 2025 davanti all'immagine della Madonna, detta della "rinascita" a Pianoro Nuovo.
Diverse persone hanno partecipato e reso onore alla sacra immagine, pregando per la pace, per il Conclave, e per le necessità dei residenti.
Prossimo appuntamento, a Pianoro Vecchio, davanti all'immagine della Madonna della "Maestà"

 


Arriva in parrocchia di Rastignano, l’immagine del Gesù Bambino di Praga (copia del Santuario di Arenzano).

L’incarnazione e l’infanzia di Gesù sono state raffigurate fin dai primi tempi della Chiesa.

Attraverso queste immagini i cristiani pregano il Figlio di Dio che si è fatto uomo per salvarci e ricordano, come un programma di vita, le sue parole: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore… Se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 11,29; 18,3).

L’amore per l’umanità di Gesù e la sua infanzia ha segnato la vita e la spiritualità di S. Teresa di Gesù (†1582) e S. Giovanni della Croce (†1591), che l’hanno trasmesso all’Ordine dei Carmelitani Scalzi da loro fondato.

Santa Teresa portava sempre nei monasteri che fondava qualche graziosa statua di Gesù Bambino, riccamente ornata, come era gusto dell’epoca barocca.

Tra le innumerevoli testimonianze di questa venerazione, la più celebre è la statua di Gesù Bambino di Praga, donata ai Carmelitani di quella città nel 1628 dalla principessa Polissena Lobkowitz. Essa raffigura Gesù Bambino in abiti regali e con le insegne da sovrano, nell’atto di benedire, sottolineando, insieme alla vera umanità di Cristo, anche la sua divinità.

La statua, tuttora conservata e venerata a Praga, viene dalla Spagna ed è molto simile a quelle appartenute a S. Teresa e S. Giovanni della Croce.

Davanti a questa immagine un numero sempre crescente di persone ha elevato le sue preghiere ricevendo conforto, grazie e miracoli, ed essa si è rapidamente diffusa in tutto il mondo, soprattutto ad opera dei Carmelitani Scalzi.

Grande apostolo di questa devozione è stato il ven. P. Cirillo della Madre di Dio (†1675), a cui Gesù Bambino promise nel 1637: “Quanto più voi mi onorerete, tanto più io vi favorirò”.

La statua del Piccolo Re fu venerata da S. Teresa di Lisieux (†1897), maestra dell’“infanzia spirituale”, e da S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) (†1942), che si recò pellegrina a Praga, scrivendo bellissime pagine sulla regalità del Dio Bambino.

Il culto a Gesù Bambino giunse ad Arenzano nel 1900, grazie a un piccolo quadro esposto dai Carmelitani nella loro chiesetta. Questo semplice atto di pietà dette avvio a uno straordinario movimento di devozione, accompagnato da grazie e miracoli. Nel 1902 il quadretto fu sostituito da una statua simile a quella di Praga.

L’afflusso crescente dei devoti motivò la costruzione del Santuario – primo nel mondo a lui dedicato – iniziato nel 1904 e inaugurato nel 1908. Nel 1924 la statua veniva solennemente incoronata dal Card. Raffaele Merry del Val, inviato dal papa Pio XI, che nel 1928 insigniva il Santuario del titolo di Basilica.

Nel 1951, per volere del superiore provinciale, P. Anastasio Ballestrero (divenuto poi superiore generale dei Carmelitani, Arcivescovo di Bari e di Torino, Cardinale e presidente della CEI) venne aperto il Seminario di Gesù Bambino, che ancora oggi accoglie ragazzi delle scuole medie e superiori in preparazione al sacerdozio e alla vita consacrata.

Negli anni ‘60 la Basilica è stata ampliata con la creazione dei transetti, e arricchita con le maioliche di A. Biancini, le statue di G. Galletti e il presepe permanente in ceramica di E. Salino. Dal 1971 è attivo il centro di animazione missionaria in collegamento con la Rep. Centrafricana. Oggi il Santuario è fra i primi della Liguria per numero di pellegrini che giungono da tutta Italia e dall’estero.


“Signore Gesù, prima di congedarti dai Tuoi Apostoli, ci hai promesso:
“Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.

Noi sentiamo la Tua rassicurante presenza e siamo certi che Tu resti sempre al timone della barca della Chiesa e la guidi con mano ferma in mezzo alle tempeste della storia.

In questo momento di trepida attesa,
per intercessione della Tua Santissima Madre,
manda il Tuo Santo Spirito, affinché ci doni un pastore
secondo il Tuo cuore,

un pastore che non indietreggi di fronte ai lupi,
ma alla sequela di Cristo, Via, Verità e Vita,

ci guidi saldamente alla strada che conduce alla salvezza.

PERCORSO GIUBILARE

Programma dettagliato per partecipare al percorso della “Mater Dei”,
completo di tutte le info sulla locandina allegata

(Da “Bologna Sette –  Inserto domenicale di AVVENIRE – art. di DI LUCA TENTORI)

Si sono svolti ieri mattina a Roma i funerali di Papa Francesco.
Tra i concelebranti anche il nostro arcivescovo, cardinale Matteo Zuppi.
Un gruppo di Bolognesi è partito nella notte per partecipare alla liturgia in Piazza San Pietro.
Appena appresa la notizia della morte del Papa, lunedì scorso, il Cardinale e la Chiesa di Bologna hanno espresso cordoglio e si sono stretti nella preghiera di suffragio in comunione con la Chiesa universale.
Nel pomeriggio di lunedì, in una Cattedrale gremita, l’Arcivescovo ha presieduto la Messa di suffragio. Dal campanile della Cattedrale è stato dato l’annuncio funebre con i 99 rintocchi della campana grossa.

«Ora è tempo di silenzio e di preghiera – aveva detto l’Arcivescovo – e ringraziamo Dio per il dono di Papa Francesco, per il suo servizio instancabile in questi anni e per la sua testimonianza, fino all’ultimo, di fede e speranza.

Con i suoi gesti e la sua parola ci ha aiutato a camminare, ad uscire, ad andare nelle periferie, anche esistenziali, ad incontrare tutte le persone ricordando che siamo “Fratelli tutti”.
Il mondo piange, ora è tempo di silenzio e di preghiera, di ringraziamento per il suo servizio, per quell’immagine che ci accompagnerà nel piangere di gioia per la Resurrezione e poi nel suo darsi fino alla fine.
È stato anche ieri in mezzo alla folla come a salutare, e proprio oggi è il giorno dell’Angelo, il giorno della pienezza, della fede, della vita che vince la morte.

L’ha testimoniata davvero anche con la sua fragilità. Accompagniamo con tanta partecipazione questo padre che ha aiutato tutti, non soltanto la Chiesa Cattolica, tutti i cristiani, e i Fratelli tutti: è stata la sua grande prospettiva, con cui lui ha camminato, che ha aiutato a camminare e a dare speranza, la speranza che non delude.
Ricordiamo con affetto e riconoscenza Papa Francesco anche per la sua visita a Bologna il 1° ottobre 2017».

In un videomessaggio diffuso dal-la Conferenza episcopale italiana il cardinale Zuppi, Presidente della Cei, aveva aggiunto: «Papa Francesco ha amato fino alla fine.
Quel suo giro con la macchina, per salutare tutti e farsi salutare da tutti, è il gesto di un Papa che non si è mai risparmiato.
Si è avvicinato alle persone perché voleva comunicare a tutti l’amore di Dio per l’umanità concreta, così come è, senza filtri, senza ipocrisie, coinvolgendo tutti.

Creando qualche malumore in chi ha paura, in chi preferisce guardare da lontano, in chi non vuole sentire – come diceva lui – il famoso “odore delle pecore” che dà anche un po’ fastidio, ma è proprio quello di cui il buon Pastore profuma.
C’è tanta sofferenza per la perdita di una persona così cara, e così cara a tutti, che ha saputo unire tanti uomini e donne, anche con sensibilità diverse, che però si sono sentiti vicini – e si sentono vicini – e compresi, proprio per l’attenzione alla persona e a Dio.

Ecco, è la sua Pasqua.
Ci aiuta a capire qual è la
 forza dell’amore, che in Gesù vince il male della morte, e ci aiuta a guardare con speranza, con fiducia, anche questo passaggio così doloroso per tutti». 

L’Arcivescovo ha invitato tutte le parrocchie, le comunità, le chiese della Diocesi a fissare nei prossimi giorni una celebrazione solenne di suffragio per Papa Francesco.
Lo hanno reso noto i Vicari generali monsignor Stefano Ottani e monsignor Giovanni Silvagni, con una comunicazione alla Diocesi, martedì scorso, in cui hanno trasmesso anche le indicazioni ricevute
dalla Cei per la preghiera liturgica di questi giorni per Papa Francesco, oltre al sussidio di preghiera utilizzato al termine della Messa di suffragio di lunedì scorso in Cattedrale.

Sono stati rinviati gli appuntamenti dei prossimi giorni a Bologna dell’Arcivescovo, compresa la Visita pastorale alla Zona di Castel San Pietro Terme – Castel Guelfo. 

«La Chiesa di Bologna – afferma monsignor Stefano Ottani, Vicario generale per la Sinodalità – vive con particolare intensità questi grandi giorni unita al suo Arcivescovo che è personalmente coinvolto come Cardinale, come presidente della Cei e come pastore e nostro Arcivescovo.

E, in questo momento, vorremmo davvero assicurare la preghiera e la vicinanza affettuosa di tutti i fedeli. Comprensibilmente sono stati rinviati gli impegni delle prossime settimane a Bologna del nostro Arcivescovo.

Oggi, inoltre, è stata inviata a tutte le comunità cristiane della Diocesi una notificazione che invita alla preghiera in suffragio di Papa Francesco.
Le indicazioni date sono per promuovere, da parte di ogni comunità cristiana, un momento di preghiera che può essere la Messa, la recita del Rosario, o anche riproporre quel momento così intenso e partecipato che ha concluso la Messa in Cattedrale.

In questo modo tutta la Chiesa bolognese si unisce e si stringe nella preghiera e nella speranza».
«Sono giorni molto particolari – dice monsignor
 Giovanni Silvagni, Vicario generale per l’Amministrazione – si vive la partenza del Papa come un lutto di famiglia, si avverte il senso della sua paternità e quindi anche il peso della sua assenza.

Molte persone scrivono e si scambiano condoglianze, a vicenda, ed esprimono il dolore, la partecipazione.
Anche a me e anche a noi arrivano tante espressioni di cordoglio, di gratitudine, di vicinanza in questo momento e quindi si avverte anche la grazia di una grande comunione con tutti, fratelli nella fede, fratelli non cattolici, fratelli di altre fedi o di altre impostazioni di vita.

Questa è una grazia che accompagna questo momento e permette anche di rendere onore al Papa nel modo migliore».

Mercoledì mattina il cardinale Zuppi ha partecipato alla traslazione della salma del Papa nella basilica Vaticana e nel pomeriggio ha presieduto, insieme a una delegazione della Cei, la Messa in suffragio del Papa in San Pietro all’altare della Cattedra. 

La preghiera e il cordoglio dell’arcivescovo e della Chiesa di Bologna per la morte del Pontefice Lunedì scorso in Cattedrale la Messa di suffragio presieduta dal cardinale Zuppi